AISAF
LECCE E IL MUSEO FERROVIARIO DELLA PUGLIA OVE SI INCONTRANO FSE
ED FS Testo
e fotografie a cura di Alessio Pedretti
Sebbene sia
poco noto rispetto a tante altre realtà museali ferroviarie italiane, complice
anche la posizione non scomoda ma di fatto situata in fondo al Tacco d’Italia,
Il Museo Ferroviario della Puglia è una realtà emergente che
sotto sotto ha avuto uno sviluppo importante nell’ultimo decennio, grazie alla
preservazione di rotabili interessanti, ad un sacco di reperti ferroviari
conservati e soprattutto ad una “testa” che non vuole che un Museo sia una
fredda realtà poco visitata, situazione evitata grazie ad una serie di numerose
iniziative sia in termini di treni che di mostre ed avvenimenti importanti.
Andiamo dunque a scoprire il Museo situato a pochi passi dalla Stazione
RFI di Lecce, là dove si incontrano le FS Ferrovie dello Stato – RFI e
Trenitalia con la più grande rete ferroviaria concessa in Italia ovvero le FSE
Ferrovie del Sud Est pugliesi.
COME NASCE IL MUSEO E CHI E’ AISAF
Nell’ormai
quasi lontano 1989 presso il DLF Dopo Lavoro Ferroviario di
Lecce si costituiva un gruppo di appassionati di ferrovie reali e modellismo,
con lo scopo di diffondere “cultura ferroviaria” attraverso mostre,
manifestazioni, esposizioni di modelli ed effettuazione di treni storici. Nel
1997, maturando nel frattempo una certa esperienza nel settore,
da quel gruppo nasceva AISAF Onlus ovvero Associazione
Ionico Salentina Amici Ferrovie, ente regolarmente iscritto all’Albo
Regionale delle Organizzazioni non lucrative di utilità sociale del Ministero
delle Finanze. A partire dall’anno successivo tale realtà inizia a recuperare i
rotabili più significativi ancora presenti sul territorio regionale dando
comunque equa importanza sia alla preservazione di rotabili storici delle FS
Ferrovie dello Stato sia di quelli delle locali FSE Ferrovie del Sud-Est,
iniziando via via ad ospitare i rotabili presso la locale Squadra Rialzo di
Lecce, nel frattempo dismessa da FS nel 1992. Il Museo
inizia via via ad acquisire fama e successo grazie anche ad eventi particolari
come ad esempio l’aver ospitato un concerto di Claudio Baglioni nell’anno 2004 o
alle sfilate di moda del Novembre 2013, o ancora grazie all’organizzazione di
stupende visite organizzate “in costume d’epoca” ogni ultima Domenica del Mese
ove alcuni bravi attori di una compagnia teatrale locale interpretano i
personaggi che hanno fatto e stanno facendo la storia della ferrovia come Capi
Treno, Capi Stazione Fuochisti e tanti altri, arrivando sino a rievocare un
carcerato chiuso nella Carrozza Cellulare o eleganti signore degli anni
cinquanta del secolo scorso. Con gran successo nell’anno 2007
il Comune di Lecce faceva propri i Capannoni della SR ex FS e nell’anno
2010 è stata invece redatta una Convenzione in cui la struttura
viene affidata dal Comune ad AISAF Onlus per la gestione ed organizzazione del
Museo Ferroviario della Puglia.
L’accesso stradale del Museo Ferroviario della Puglia, da Via
Codacci Pisanelli
LA STRUTTURA E I ROTABILI
La
Squadra Rialzo di Lecce, presso la quale è ospitato il Museo, è
stata dismessa nel Febbraio 1992 in seguito alla decisione di spostare la stessa
presso il nuovo Scalo ferroviario di Lecce Surbo, tuttavia la storia di tale
struttura è ben più antica: la ferrovia arriva a Lecce il 15 Gennaio
1866 ed in un primo momento esisteva in loco un capannone per
la Manutenzione, successivamente solo nel 1932 venne realizzata
parte dell’attuale struttura, mentre la parte coperta con capriate metalliche è
stata realizzata negli Anni Settanta dello stesso secolo, andando a coprire
binari precedentemente esistenti e scoperti. In particolare il Museo verte su
una serie di Sale Espositive, un capannone coperto in muratura, un capannone
coperto con capriate metalliche ed un piazzale esterno raccordato alla Stazione
RFI lato FSE per Zollino. L’accesso
avviene nella Sala 1 ove avviene l’Accoglienza con tanto di panche originali
recuperati in Stazioni salentine, ambiente nel quale è presente anche il
BookShop ove per l’accesso al Museo si acquista un vero e proprio titolo di
viaggio che viene addirittura punzonato, non mancano inoltre modellini esposti e
fotografie storiche, successivamente si passa nella Sala 2 dedicata
all’Armamento con esposizione di Cimeli Storici e di un tratto di binario
ferroviario con tanto di massicciata; alla Sala 3 trovano spazio il Segnalamento
e Movimento ferroviario con tanto di segnali accessi ed azionabili mentre in un
angoletto della Sala 4/5 viene presentata la Cabina ACE della Stazione di
Zollino FSE, dismessa nel 2007 in seguito all’installazione in loco di un più
moderno ACEI. Proseguendo nella Sala 5 (alcune immagini di queste Sale sono
osservabili nell’immagine “collage” allegata) è possibile osservare un imponente
Plastico Ferroviario riproducente il viadotto delle FS sulla Gravina di
Castellaneta (TA), impianto il quale una volta conclusosi dovrebbe avere una
lunghezza di ben 14 metri!
La piantina interna con la disposizione dei rotabili, per la gran
parte non corrispondente al vero,
essendo giunte alcune novità ed avendo effettuato alcuni
spostamenti
I rotabili
ferroviari veri e propri invece vengono esposti sia al coperto che allo
scoperto: tra locomotive a vapore, loco diesel da manovra, locomotori elettrici,
automotrici diesel, carrozze, carri e bagagliai il Museo Ferroviario
della Puglia è arrivato a curare e mantenere almeno 31 rotabili storici
di vario genere recuperati tra il 1997 ed il 2011 anche se tale
attività continua a proseguire senza sosta anche durante questi ultimi anni. Tra
2 Locomotive a vapore, 1 Locomotore elettrico, 2 Locomotive diesel, 3
Locomotori da manovra, 2 Automotrici diesel, 2 Bagagliai, 5 Carrozze passeggeri
ed almeno 8 Carri merci di vario genere, possiamo incontrare in
dettaglio i seguenti “elementi”:
- Locomotiva
a vapore 835 244, costr. OMN Napoli del 1911, di FS Ferrovie
dello Stato - Locomotiva
a vapore 905 043, costr. Breda del 1911, di FS Ferrovie dello
Stato - Locomotore
elettrico E 626 033, costr. OM-CGE del 1932, di FS Ferrovie
dello Stato - Motrice
Diesel BB 159, costr. Reggiane-Marelli del 1959, di FSE
Ferrovie del Sud Est Bari (affidata ad AISAF Lecce) - Motrice
Diesel DE 169, costr. Fiat-Breda del 1967/70, di FSE Ferrovie
del Sud Est Bari (già ex D 343 1039 di FS Ferrovie dello Stato) - Locomotore
Diesel da Manovra B103, costr. Greco-Deutz del 1958, di FSE
Ferrovie del Sud Est Bari (affidata ad AISAF Lecce) - Locomotore
Diesel da Manovra 207 023, costr. Badoni del 1934, di FS
Ferrovie dello Stato - Locomotore
Diesel da Manovra 216 0042, costr. Badoni del 1934, di FS
Ferrovie dello Stato - Locomotore
Elettrico da Manovra E 323 105 + E 324 105, costr. TIBB del
1966, di FS Ferrovie dello Stato - Locomotori
Diesel da Manovra Badoni e Greco-Deutz, costr.
del 1962 e 1956 rispettivamente, di Manifattura Tabacchi Lecce - Automotrice
diesel Ad 06, costr. MAN-OMS Stanga del 1940, di FSE Ferrovie
del Sud Est Bari - Automotrice
diesel Ad 72, costr. Breda-IMAM-Aerfer del 1959, di FSE
Ferrovie del Sud Est Bari - Carrozza a
due assi C 151, costr. Piaggio del 1925. di FSE Ferrovie del
Sud Est Bari - Carrozze a
carrelli Centoporte Bz 36111 e Bz 36484,
costr. del 1931 e 1933 - Carrozza a
carrelli Bz 614, costr. Breda del 1947, di FSE Ferrovie del Sud
Est Bari - Carrozza
Cellulare Kz 48622, costr. del 1954, di FS Ferrovie dello
Stato - Bagagliaio
Riscaldatore Vdrz 809 251, costr. Breda del 1942, di FS
Ferrovie dello Stato - Bagagliaio
a due assi per treni merci Dm 98921, costr. Cantieri Monfalcone
del 1932, di FS Ferrovie dello Stato - Carro Merci
chiuso FI 402, costr. in Belgio del 1900, di FSE Ferrovie del
Sud Est Bari - Carro Merci
aperto L4000, costr. in Italia del 1915, di FSE Ferrovie del
Sud Est Bari - Carro Merci
pianale P6121, costr. in Belgio del 1900, di FSE Ferrovie del
Sud Est Bari - Carro
Cisterna M 976642, costr. Breda del 1917, di FS Ferrovie dello
Stato - Carro
Cisterna Trasporto Vini 5000, costr. Reggiane del 1911, di FSE
Ferrovie del Sud Est Bari
In
particolare le Carrozze Centoporte (Bz 36111 e Bz 36484) ospitano una Mostra
permanente con spazi espositivi occupati da cimeli, fotografie storiche, diorami
di ogni genere ed anche di paesi esteri. E poi si scappa in Svizzera per vedere
certe cose!
Le foto sono tutte del 27 aprile 2014.
Per le piccole taglie ci pensa a farsi notare un locomotore realizzato dalla
lecchese Badoni nel 1962, validissimo per raccordi industriali di vario genere e
costruito in almeno 36 esemplari. Di questo genere in Puglia hanno circolato
almeno tre esemplari tra cui due acquistati dai Monopoli di Stato a Lecce ed uno
dalla Dalmine di Taranto. La 5169 appartiene al tipo V L ed è dotato dello
stesso motore dell’Autocarro OM Lupetto dalla potenza di 41 kW. Sullo sfondo un
carro chiuso in restauro appartenuto anch’esso alla Manifattura Tabacchi di
Lecce, recentemente riportato ad una livrea più consona.
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Se ne parla sempre poco ed a ben vedere non sono stati pochi anche se non hanno
mai avuto il successo che si sperava: stiamo parlando dei locomotori elettrici
da manovra dei gruppi 321-322-323-324 ovvero le “titolari single o col cane”. La
E 323 105 ha il suo consueto “cane” E 324 105 osservabile sullo sfondo a
sinistra, si tratta di una macchina realizzata nel 1966 dal TIBB ed in Puglia
tali macchine hanno prestato servizio sicuramente a Bari e Foggia. Ormai non più
necessarie a seguito della diminuzione delle manovre, hanno lasciato il campo
libero alla non tanto più giovani 245 da manovra. |
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Le locomotive del Gruppo 905 vennero consegnate tra il 1908 ed il 1912 dalla
Maffei di Monaco e dalla Breda di Milano: è stata realizzata proprio da
quest’ultimo costruttore la 905 043 preservata da AISAF Lecce presso il Museo,
dovrebbe essere una delle due sole macchine di questo gruppo giunte sino a noi,
insieme alla 905 032 preservata presso il Museo Ferroviario Nazionale di
Pietrarsa, macchina incontrata nello scorso Novembre 2013. Le 905 avevano una
velocità massima di 70 km/h ed essendo tra l’altro dotate del famoso carrello
Zara ero state ideate per i treni omnibus ed accelerati su linee con forti
pendenze. La nostra 043 ha operato in Lazio, Abruzzo e Molise sino poi ad
arrivare a trascorrere definitivamente una beata pensione a Lecce. |
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Le 835 risultano essere tra le macchine più numerose e longeve del parco
trazione a vapore delle Ferrovie dello Stato, vennero realizzate in ben 370
esemplari dal 1906 al 1922 grazie a ben cinque costruttori differenti.
L’esemplare 244 preservato a Lecce è una delle unità realizzate dalle Officine
Meccaniche di Napoli nel 1911, ha avuto una vita allegra e felice sino al 1978
dopo aver trascorso anni ed anni presso il DL di Taranto. A tutt’oggi, compresa
quella in immagine, si contano ancora ben 58 locomotive di tale gruppo
preservate in qualche modo tra monumentate e realtà museali di vario genere e
forma, sinora siamo riusciti a documentarne almeno 11 esemplari. |
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Un locomotore da manovra di tale genere poteva sviluppare 120 kW con un peso di
21 tonnellate, stiamo parlando del 216 0042, appartenente ad una famiglia di 55
esemplari realizzati per le FS tra il 1965 ed il 1967 dalle Officine Badoni di
Lecco e non solo. Dopo aver svolto servizio per anni per il DL di Taranto, il
mezzo è stato recuperato nell’anno 1999 e restaurato ad opera dei soci della
locale sezione AISAF tarantina. Tale rotabile venne realizzato dalla Sicula
Metalmeccanica di Palermo, azienda che non ha poi realizzato un così gran numero
di rotabili ferroviari. Da ricordare che in passato dello stesso gruppo abbiamo
incontrato il solo esemplare 0022 a Rimini nel Giugno 2005. |
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La locomotiva elettrica E 626 033, conservata in condizioni non eccellenti è
stata realizzata nel 1932 da OM per la parte meccanica e CGE per la parte
elettrica, apparteneva alla 2° serie ma a seguito di danni bellici venne
ricostruita come una 4° serie, negli ultimi anni di esercizio questa macchina
era affidata al DL di Foggia, bisogna poi ricordare che a Taranto per motivi
analoghi è stata preservata come atta al servizio la gemella E 626 185
utilizzata per treni storici da parte di ATSP Associazione Treni Storici Puglia.
Da ricordare che vennero realizzate 405 macchine di questo genere, pioniere
della trazione elettrica a corrente continua in Italia. |
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L’automotrice diesel Ad 72 è uno
degli ultimi “acquisti” da parte del Museo Ferroviario della Puglia, è stata
infatti ricoverata nel capannone solo il 10 Luglio 2013 ed è la prima unità del
suo importante gruppo ad esser stata preservata, tra l’altro in condizioni
abbastanza originali essendo dotata ancora di interni d’origine e finestrini non
modificati. Realizzata nel 1959 c.ca e facente parte di una flotta di 30
esemplari di cui alcuni ancora in attività (come vedremo poi), tale automotrice
è stata trasferita da Bari Sud Est grazie all’ausilio di un locomotore DE 422
IMPA, la stessa unità presenta inoltre anche un ulteriore aspetto storico ovvero
è proprio la stessa macchina che nel Gennaio 1987 inaugurò il raddoppio della
tratta Bari Sud Est – Bari Mungivacca. |
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L’automotrice Ad 06 è l’ultima sopravvissuta di un gruppo di 10 macchine di cui
6 originali d’anteguerra e 4 realizzate negli anni successivi. La nostra è stata
realizzata nel 1939 dalle Officine Meccaniche della Stanga su motorizzazione MAN
ed è rimasta in attività come ultimo esemplare sino all’anno 1997. Da notare la
presenza dell’unico vestibolo paracentrale e della livrea storica ripristinata
visto che la stessa, come d’altronde le altre, negli ultimi tempi di esercizio
aveva ereditato la livrea tipica italiana delle automotrici ovvero
bianco-azzurra con filetto rosso, tipica dei tempi d’oro delle “seiseiotto” di
FS. |
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Il locomotore B103 è l’ultimo di 5 esemplari (B101/B105) consegnati ad FSE nel
1958 dall’accoppiata Greco e Deutz, macchine molto simili alla serie 225 7050
delle Ferrovie dello Stato. Tali locomotori vennero utilizzati anche per
manovra, brevi treni merci e treni cantiere ed a partire dall’anno 2010 la
nostra B103 è stata ufficialmente affidata ad AISAF per l’esposizione nel Museo
dopo aver lavorato per anni e anni presso l’impianto di Bari Sud-Est, luogo ove
ora le manovre in Officina e verso il Deposito sono affidate a un piccolo
locomotore diesel quasi storico potremmo dire, come vedremo poi. |
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Un'
altra piccola novità riguardante il Museo pugliese: in uno dei binari è
attualmente in lavorazione il locomotore diesel DE 169 FSE il quale non è altro
che l’ex locomotore D 343 1039 di FS Trenitalia, ceduto diversi anni or sono
direttamente alle FSE dopo credo un periodo di noleggio. Entrato nel Museo a
metà Marzo 2014, attualmente è in corso una lavorazione che dovrebbe riportare
il rotabile nella livrea storica FS visto che lo stesso sembra essere destinato
ad effettuare Treni Storici su Martina Franca o comunque nel Compartimento FSE
di Bari. |
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L’automotore da manovra 207 023 è una delle 55 macchine realizzate tra il 1931 ed
il 1935 dalla solita Badoni di Lecco, confluite nel gruppo 207 di Ferrovie dello
Stato. Costruito nel 1935 ed originariamente denominato FS 4123, ha lavorato in
vari scali pugliesi ed in ultimo si è impegnato n manovre all’interno delle
Officine Trenitalia di Foggia, dalla quale è stato recuperato nell’anno 2002.
Una volta rimesso in marcia ha svolto lo stesso compito nel ben più modesto
piazzale del Museo sino all’anno 2007 dopodiché ha lasciato il compito ad un
automotore della Greco preservato ed ereditato dal raccordo con la Manifattura
Tabacchi di Lecce. |
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AISAF LECCE: IL MUSEO FERROVIARIO DELLA PUGLIA, LE CARROZZE
E IL TRENO DEL SALENTO... Testo
e fotografie a cura di Alessio Pedretti
Per
definizione nel piccolo ma ben variegato mondo di FSE Ferrovie del Sud Est,
esiste un “Treno del Salento” ovvero una sorta di composizione
storica che viene impegnata per appuntamenti e treni storici di vario genere, i
quali vengono fissati sul calendario ormai quasi con una cadenza mensile, tra
l’altro non venendo di certo disdegnati dal pubblico interessato ad aventi di
questo genere che uniscono un avventuroso viaggio su carrozze con terrazzini a
visite di piccole perle e peculiarità del Salento, sia sotto forma artistica che
sotto forma culinaria, ovvero un semplice strumento originale ed alternativo per
conoscere il territorio del Salento, le sue tradizioni, le sue peculiarità
culturali ed ambientali ed anche uno strumento didattico per avvicinare le nuove
generazioni al mondo della ferrovia. Il treno impegnato in questi appuntamenti è
solitamente composto da un locomotore serie BB in livrea storica o quasi, nello
specifico trattasi del locomotori BB 159 e 162 in livrea storica anche se solo
il secondo risulta essere affidato direttamente ad AISAF Lecce mentre il primo
resta in forza ad FSE sebbene sia destinato prevalentemente a questo tipo di
attività. A seguire una serie di carrozze in parte già descritte nell’elenco
della 1° parte del messaggio tra cui la Bz 614 del 1947, la AC 151 del 1925, i
bagagliai Du 950 e Du 951 del 1937 (utilizzati anche per il convenientemente
offerto servizio Trasporto Bici) od eventualmente il carro chiuso F1402. Nella
fattispecie in occasione del nostro soggiorno salentino abbiamo potuto osservare
il rientro nel capoluogo, seppur all’imbrunire, del convoglio storico utilizzato
per l’iniziativa “Rotolando in Terra d’Otranto” del giorno
Sabato 26 Aprile 2014, il quale risultava esser composto dai
seguenti rotabili:
- Motrice
Diesel BB 160, costr. Reggiane-Marelli del 1959, di FSE
Ferrovie del Sud Est Bari (soccorso) - Motrice
Diesel BB 159, costr. Reggiane-Marelli del 1959, di FSE
Ferrovie del Sud Est Bari - Carrozza a
due assi CT 454, costr. Grondona & Comi del 1903, di FSE
Ferrovie del Sud Est Bari, già ex Carrozza Refettorio V8225 - Carrozza a
carrelli ABz 765, costr. Carminati & Toselli del 1936 di
FSE Ferrovie del Sud Est Bari - Bagagliaio
a due assi Du 950, costr. OMS Stanga del 1937, di FSE Ferrovie
del Sud Est Bari - Bagagliaio
a due assi Du 951, costr. OMS Stanga del 1937, di FSE Ferrovie
del Sud Est Bari
La presenza
della doppia locomotiva in testa al treno durante il rientro è presto spiegata,
avendone scoperto la spiegazione nei giorni successivi in occasione della visita
del comparto FSE di Bari: a quanto pare il locomotore BB 159 durante tale evento
ha avuto un piccolo problema tecnico con relativo modesto piccolo principio
d’incendio per cui in soccorso deve esser stato inviato meticolosamente e di
supporto il locomotore gemello BB 160 in livrea “grigio perla e blu
orientale”.
Proseguiamo
con la disamina delle immagini del Museo, posto e premesso che seguiranno
appositi messaggi invece riguardanti mondo FSE Ferrovie del Sud Est Bari.
Le
fotografie sono tutte del 26 e 27 aprile 2014.
La composizione del Salento Express di rientro la sera a Lecce RFI ed impegnata
in giornata nel Treno Speciale “Rotolando in Terra d’Otranto” in arrivo da
Otranto è curiosamente trainata da ben due locomotori ed andremo presto a
scoprire il perché: a causa di un piccolo problemino tecnico e di un quasi mezzo
principio di incendio, il locomotore BB 159 in livrea verde vagone è stato
sussidiato dal gemello BB 160 in livrea “grigio perla e blu orientale” analoga
ad alcune macchine delle stesse FSE e di FS Trenitalia nel periodo degli anni
Ottanta. L’iniziativa “Rotolando in Terra d’Otrando” prevede ben felicemente
almeno 9 treni speciali da Settembre 2013 a Giugno 2014, davvero tanti
complimenti per l’idea, d’altronde il pubblico non manca! |
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La composizione del Treno del Salento, impegnata in un treno speciale nella
giornata di Sabato 26 Aprile 2014, prevedeva la presenza della carrozza ABz 765
la quale rappresenta una pietra miliare del parco rimorchiato di FSE Ferrovie
del Sud Est Bari che andremo poi ad analizzare per bene in successivi messaggi.
Nel Maggio 1936 vennero immesse in servizio 18 nuove vetture a carrelli
realizzate dalla Carminati & Toselli di Milano, ulteriori 12 vetture vennero
realizzate dalla Breda nel 1947. Oltremodo note come “le Carminati”, tali
vetture sono un tratto caratteristico di questa rete concessa anche se ormai
definitivamente radiate. O quasi visto che la nostra in oggetto è stata
perfettamente preservata con i colori originali degli anni sessanta, quindi nè
gli originali, nè quelli adottati in ultimo. |
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La coppia di Bagagliai Du 950 e Du 951 venne realizzata nel 1937 dalle OMS
Officine Meccaniche della Stanga di Padova, le incontriamo inserite nel Treno
Speciale del 26 Aprile 2014 e doverosamente utilizzate dai cicloamatori della
zona. Presentano oltre al vano bagagli anche un ufficio per il Capotreno con
vedetta ed un vano per l’agente postale, il Du 950 presenta una colorazione tipo
FS Castano Isabella mentre il Du 951 si presenta invece con una colorazione in
verde vagone adottata poi successivamente, per concludere poi la carriere in
bianco e blu come alcune Carminati. |
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Un’interessante accoppiata: la carrozza AC 151 di 1° e 3° Classe venne
realizzata nel 1925 dalle Officine Piaggio di Genova per le AFS Ferrovie
Salentine le quali poi solo successivamente confluiranno nella grande rete di
FSE Ferrovie del Sud Est Bari, originariamente la vettura era dotata di
terrazzini successivamente poi chiusi, la carrozza si è salvata essendo stata
utilizzata come Dinamometrica V 8501 del Servizio Lavori FSE a partire sin dal
1955. In secondo piano è possibile osservare un’altra “Carminati” ovvero la Bz
614 rientrante nel secondo gruppo di vetture realizzate per FSE ovvero le Breda
del 1947. In questo caso, a differenza della consimile ABz 765, la vettura è
stata riportata in livrea originale ed alle condizioni precedenti all’anno 1956
quando venne elevata al rango di vettura di 2° classe. |
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Il Carro Bagagliaio Riscaldatore Vdrz 809 251 è stato realizzato nel 1942 dalla
Breda tuttavia i primi carri riscaldatori in ferrovia risalgono già al 1907/08
ed il loro compito era sussidiare il riscaldamento per il treno prodotto dalla
locomotiva mentre negli ultimi tempi vennero utilizzati anche per riscaldare le
vecchie carrozze dotate di impianto di riscaldamento a vapore in particolar modo
quando venivano accoppiate a locomotive elettriche e diesel. Originariamente
dotato di caldaia a carbone, nel 1966 venne trasformato con alimentazione a
gasolio, all’interno è presente anche una ritirata e vi sono serbatoi capaci di
contenere 8300 litri d’acqua e 1250 litri di gasolio. |
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La carrozza
Cellulare K 48622 aveva un compito del tutto particolare essendo destinata al
trasporto di detenuti. Poteva accogliere 45 detenuti in 9 celle (al tempo,
figuriamoci ora ove vengono tutelati i carcerati e non i padri di famiglia..)
mentre era dotata di 2 ritirate e 9 posti per la Scorta, non manca persino una
cella con pareti imbottite per detenuti epilettici. Realizzate in 23 esemplari
nel 1954 come ultimo gruppo di carrozze Cellulari, la nostra è protagonista di
una simpatica situazione in cui, un apposito partecipante di una compagnia
teatrale, durante le visite organizzate nell’ultima Domenica del mese finge di
essere detenuto in una cella e spaventa i numerosi visitatori del Museo, un
successo garantito!.
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Le carrozze Bz 36111 e Bz 36484 sono ricoverate all’interno del capannone con
capriate (la parte dell’area coperta solo negli anni Settanta del secolo scorso)
ed all’interno della quale è stata allestita una mostra con cimeli, diorami e
modellini di qualsiasi epoca e nazione. Inutile spiegare la storia di un
rotabile che ha fatto la storia della ferrovia in Italia, ovvero le classiche
Centoporte realizzate in oltre 1300 esemplari, è interessante citare invece il
fatto che tali due rotabili in passato appartenevano al Treno Ospedale numero 5
della CRI Croce Rossa Italiana, di stanza a Bari. |
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Concludiamo in fine con una carrozza a terrazzini di 3° classe, si tratta della
CT 454 recuperata e rimessa in attività solo nello scorso Novembre 2013,
trasformata in passato come Carrozza Refettorio V8225 per gli operai di FSE
Ferrovie del Sud, le cui panche risultano essere ancora quelle montate in
occasione della probabile trasformazione di Carrozza Refettorio. La vettura è
stata realizzata dalla Grondona & Comi nel 1903 e pertanto risulta essere
ultracentenaria e probabilmente al tempo stesso è anche una delle più vecchie
carrozze passeggeri presenti, preservate ma soprattutto ancora atte sull’intero
territorio nazionale. |
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