MI SCUSI, VA A LIMBIATE ? “No, va in deposito”; questo dovremo rispondere da venerdì 1° ottobre 2022. Ebbene si, anche l’ultima linea tranviaria extraurbana in Italia è destinata a scomparire. Dopo anni di battaglie fra enti del trasporto ed utenza, l’obsolescenza dei mezzi e dell’impianto ha avuto la meglio. Perciò vogliamo ugualmente rendergli omaggio scrivendo questo articolo. In seguito, leggeremo quindi un’infarinatura della rete tranviaria extraurbana dell’ATM di Milano, per poi focalizzarci sui protagonisti di questa storia: la linea Milano (Comasina) – Limbiate e i suoi convogli, ovviamente il tutto corredato dalle foto. LA RETE EXTRAURBANA MILANESE SU ROTAIA La rete extraurbana su rotaia del milanese ha del leggendario, in quanto incredibilmente vasta (originariamente, era composta da circa 18 linee) e longeva (si pensi che la “nostra” linea è arrivata sino ai giorni nostri). Essa è stata gestita da vari vettori, lasciando poi tutto il patrimonio all’attuale ATM (Azienda Trasporti Milanesi) negli anni ’30. La prima linea costitutita è la Milano-Monza, risalente al 1876, seguita poi dalle linee: -Milano-Corsico Tutte queste linee, ad oggi, sono state eliminate/autosostituite o integrate in altri sistemi di trasporto, ad eccezione della Milano-Desio, che si può dire essere arrivata ai giorni nostri. Infatti, è stata soppressa “solamente” il 1° ottobre 2011 (quasi ironico come anche la Milano-Limbiate sia stata soppressa 11 anni esatti dopo), lasciando così un altro vuoto. Non si può dire lo stesso del deposito di Desio, contenente ancora buona parte delle motrici accantonate… LA MILANO-LIMBIATE: VITA, MORTE E MIRACOLI DELL'ULTIMA INTERURBANA ITALIANA Passiamo quindi ad esaminare nello specifico il soggetto dell’articolo. La Milano-Limbiate nasce nel 1882 e venne inizialmente gestita dalla SAO, per poi passare nel 1912 alla EDISON, quindi nel 1919 alla STEL ed infine, nel ’39, all’ATM Milano. Nata per avere la trazione equina, inizialmente collegava Milano col quartiere Affori. Nel 1912, passò in mano alla EDISON, che nel 1915 la elettrificò e la prolungò sino a Varedo. Nel 1919 la gestione è firmata STEL e nel 1932, da Affori, con una diramazione, si collega a Bruzzano, in Piazzale Marengo. Solo nel 1920 raggiunse l’ospedale psichiatrico di Limbiate. Dal 1939 subentra ATM, iniziando cosi il lento declino. Nel corso degli anni, essa subì numerosissime modifiche di percorso, ma la sua forma attuale inizia a definirsi dal 1999, quando a causa dei cantieri della M3, la linea venne accorciata a Milano, in zona Affori, e le corse serali (da Zara M3 a Limbiate) vennero auto sostituite. Nel 2011, nonostante un successivo ridimensionamento del servizio ed alcuni progetti di riqualificazione in metrotranvia risalenti al 2006 e mai andati in porto, la linea venne attestata definitivamente a Comasina M3, sopprimendo quindi, nel marzo dello stesso anno, la tratta presente in zona Affori. Attualmente, perciò, unisce i comuni/quartieri di: Comasina, Cormano, Paderno, Cassina Amata, Castelletto, Varedo e, ovviamente, Limbiate, estendendosi quindi per 11,6 km. Dal 2012, si sono susseguite voci sulla sua soppressione, sempre rimandata, e relative battaglie per mantenerla attiva, finendo purtoppo però per chiudere definitivamente i battenti il 1° ottobre 2022. I MEZZI IMPIEGATI La linea non ha avuto convogli di particolare rilevanza, perciò tratteremo in breve i due modelli usati principalmente. - Le “Reggio Emilia” (serie STEL-ATM 85-92): costruite dalle Reggiane nel 1928, sono vetture a 2 carrelli con cassa in legno lunghe 13 metri, pesano 28 tonnellate e possono raggiungere una velocità massima di 60 km/h. Queste motrici hanno girato varie linee, ma solo qui e sulla Milano-Desio, hanno terminato la loro carriera. Alcune motrici, negli ultimi anni di servizio, sono state trasformate per scopi prettamente aziendali, tranne una, la matricola 92, che fa parte del parco rotabile storico di ATM Milano, infatti è stata ridipinta nella classica livrea a due toni di verde. Purtroppo, non abbiamo avuto modo di vederla in circolazione, in quanto ha effettuato davvero pochissime uscite. Per questo, offriamo questo scorcio della vettura protetta dal capannone del deposito di Varedo, prima che il portone di accesso tranviario si chiuda per l’ultima volta. Piccolo disclaimer: questa (ed altre) foto di materiali in deposito, sono state scattate all’ESTERNO del deposito, su suolo pubblico ed in totale sicurezza, in quanto per accedere al deposito è necessaria un’autorizzazione scritta concessa da ATM Milano.- Complessi bloccati serie 5xx ATM Milano: nate originariamente nel 1950-51 per mano della
OEFT, sono state accoppiate permanentemente nel 1961-1964 con dei rimorchi
molto simili, formano così i 12 convogli che conosciamo oggi. Nelle foto a seguire, possiamo vedere il primo convoglio protagonista della giornata, fermo a Comasina M3 e molti dei suoi dettagli caratteristici.
NOTA BENE: tempo addietro si vociferava dell’acquisto di nuovi convogli rispondenti agli standard odierni. Parvendo il tutto essere andato in fumo, la linea attualmente risulta ingestibile per obsolescenza, rendendo quindi il NON acquisto di nuove vetture, una delle cause della fine del servizio. Dal 5 settembre 2022 infatti, per prepararsi alla dismissione delle vetture, ATM ha modificato gli orari sia dei bus che delle motrici, come sopra pubblicato dal cartello, cercando quindi di garantire un servizio adeguato lasciando sempre meno spazio ai complessi. SPAZIO ALLE FOTO ! Dopo le dovute introduzioni, ecco quindi che descriviamo la nostra avventura. Il primo treno esaminato e “salvato” nelle nostre fotocamere è il complesso matr. 536+503+535, che da Comasina M3, ci accompagnerà sino a Limbiate ospedale, quasi come fosse un mezzo per l'esplorazione! Consultando gli orari, ci accorgiamo che con un bus della 705, possiamo muoverci al primo punto di incrocio della linea, giusto un paio di fermate dopo Comasina. Appena arrivati ci rendiamo conto dell’obsolescenza e “rudimentalità” della linea. Ovviamente a noi appassionati ci piace, dato che riporta alla mente quei ricordi di ferrovia un po’ retrò, perciò degli scatti sono d’obbligo! Vorrei porre anche l’attenzione sul segnale (fotografato apposta) vicino al complesso: esso indica che in quel punto i due capitreno dei convogli incrocianti devono scambiarsi le loro tabelle, che per convenzione devono essere dello stesso “modello” indicato dal segnale, un po’ come se fungesse da testimone (tipo staffetta, per intenderci), cosicchè stia a significare che l’incrocio è avvenuto con successo.
Saliamo quindi sul treno partito poco prima da Comasina e durante la corsa notiamo un paio di punti molto interessanti lungo la linea. Ma per ora concentriamoci ancora su un paio di scatti dell’incrocio effettuato a Varedo, poco dopo il deposito. Arrivati a Limbiate, giusto il tempo di uno scatto al capolinea, che subito si parte per far foto lungo il percorso. Il tipico cielo nuvoloso e il verde quasi onnipresente contribuiscono a dare quell’atmosfera caratteristica milanese, il quale arricchisce ancora di più, almeno a mio giudizio, la bellezza delle foto; quindi senza aggiungere altro, propongo qui gli altri scatti lungo la linea. Degno di nota l'accostamento fra un armamento per tram prettamente urbani ed un segnale stradale indicando la categoria stradale, in questo caso una “Strada Statale”.
Ultima tappa prima del ritorno al capoluogo, un paio di foto ad uno degli ultimi convogli rientranti nel deposito di Varedo. L'impostazione del deposito è molto simile a quella del deposito urbano “Messina”, con la principale differenza che qui ci sono molti meno binari. Nelle foto a seguire vengono anche ripresi un paio di autobus della linea 165, che fra qualche giorno diventeranno la normalità, sostituendo integralmente la tranvia. Sottolineo anche come lo scambio che permette ai convogli in linea di rientrare in deposito, sia azionato da un “macaco” di tipo ferroviario (vedasi la quarta fotografia sottostante). La nostra avventura termina qui. Riprendiamo quindi un Mercedes Citaro Facelift G sulla linea automobilistica che sostituisce la tranvia e torniamo a Comasina, dove, grazie alla “gialla”, raggiungiamo la stazione di Milano Centrale, pronta ad accoglierci per il ritorno a casa. Mentre ultimiamo i preparativi per il treno di ritorno, decidiamo di buttare un occhio ai filobus, e quale modo migliore per finire la giornata, se non fotografando uno degli ultimissimi filobus Bredabus 4001.18 in servizio sulla 90? Soddisfatti del “bottino” fotografico, saliamo a bordo del treno, carichi di ricordi di quella che presto sarà una linea fantasma, piena di storia e di altrettanti ricordi di altrettanti viaggiatori, tranvieri, manutentori e chiunque sia riuscito a viaggiare, almeno una volta, sulla "Limbiate”. Tralasciando il fatto che auto-sostituire la linea è una scelta vergognosa, vuoi per i carichi da trasportare (fonti certe ci assicurano che per le corse scolastiche non basterebbero nemmeno 2 autosnodati!) e vuoi per l’impatto ambientale, oltre ad altri fattori, una piccola nota positiva sul futuro della linea, però, c’è: nonostante l’azienda sia fermamente decisa riguardo la sua soppressione, nessuno, sia fra gli appassionati che fra i dipendenti stessi, è sicuro che sia davvero un addio. Come detto sopra, l’obsolescenza della linea (non ha nemmeno delle banchine per l’incarrozzamento a raso, per esempio) e dei mezzi, sono fra le cause principali della sua chiusura ma, specie in questi tempi dove altre città in cui il tram è in sviluppo (o dove ci sono impianti simili, tipo in Sardegna) e si parla sempre di trasporto eco-sostenibile, nessuno ha mai detto che l’azienda, si spera in futuro, non investa sul suo adeguamento agli standard odierni. E chissà, magari anche per il ripristino di qualche altra vecchia linea…in ogni caso, staremo a vedere! Per chi volesse approfondire, si suggerisce
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