LA FERROVIA AOSTA-PRE SAINT DIDIER: VERSO LA CHIUSURA?
Testo e fotografie a cura di Mario Del Curto

Non si può andare in Val d’ Aosta senza tralasciare la ferrovia di Prè Saint Didier; legata alla struttura mineraria di Cogne (servizio logistico per il trasporto del carbone), in origine era a trazione elettrica, poi si decise di smontare tutto per metterla in trazione diesel, non voglio entrare nel merito, lascio giudicare chi ne capisce più di me ...... però permettetemi un pensiero: la linea è tutta un’ unica  rampa del 30 o/oo , quindi molto più adatta alla trazione elettrica, visto che la termica non brilla molto in salita, di sicuro la scelta ebbe un motivo valido, ma non riesco vedere quale.
La ferrovia in questione è a rischio chiusura, si parla di esercitare  le corse meno frequentate mediante autobus e lasciare solo qualche corsa con il treno.....sapete tutti cosa significa. Per questioni economiche si sono tolti tutti i raddoppi ad esclusione di Arvier, ove d’orario i treni effettuano l’incrocio, così se un convoglio  è in forte ritardo non vi è altra possibilità e la flessibilità d’esercizio va a farsi benedire. Tutte le stazioni hanno un profilo architettonico molto particolare, lasciarle alla loro obsolescenza è un “delitto” culturale; solo una è in perfetto stato e funge da abitazione privata. Non dico che la vendita ai privati sia una soluzione, in molti comperano le strutture ferroviarie per poi tenerle in uno stato disdicevole....penso ad un intervento degli enti locali oppure di associazioni come il  FAI.
La Valle d’ Aosta ha una ricchezza culturale e paesaggistica notevole, per non parlare dell’ arte culinaria, la quale tiene testa senza problemi alla cucina emiliana; sono tutti valori che possono essere evidenziati con una moderna ferrovia sul tipo della Merano – Malles, concepita da Ivrea a Prè Saint Didier come tronco unico per il traffico locale, con salutari treni a destinazione per Torino. Forse chi vuole eliminare i binari dalla Valle, si è dimenticato che questo territorio è completamente circondato dalle più famose ed elevate vette d’ Europa: Monte Bianco – Cervino – Monte Rosa – Gran Paradiso ..... le quali movimentano moltissimi escursionisti di buon livello, un valido asse ferroviario non potrà che agevolare simile lucroso turismo.
Una delle tante forze di questa regione è il bilinguismo; da impressioni scambiate con gli abitanti del luogo si evince una città d’Aosta terra d’ immigrazione e delle località minori  molto attaccate al francese e alle loro tradizioni. Infatti ad Aosta è facile udire immigrati di prima generazione provenienti da altri luoghi d’ Italia, pronunciare i nomi delle località italianizzandole, creando così delle bizzarre espressioni ... per la seconda generazione cresciuta “all’école maternelle e all’école primaire”, si denota una buona integrazione e attaccamento alla terra adottiva, tanto da rispettarne la fonetica. Un valore che attira molti turisti svizzeri di lingua francese e francesi stessi, i quali si sentono a loro agio .... un’altra dimensione da non trascurare in favore della ferrovia.
Sulla linea vengono impiegate le mitiche 663; ho sempre avuto una grande simpatia per queste Littorine della nuova era. All’ epoca erano un bel passo in avanti rispetto alle loro ave, ma ormai hanno fatto il loro tempo, specialmente su questa linea tutta salite e gallerie .... il rombo e l’odore della nafta è piuttosto forte. Questo da forza ai fautori della soppressione i quali hanno buon gioco nel dire che, tale mezzo è molto più inquinante di un moderno autobus; non conoscendo il valore del “Co” delle 663, non so cosa dire, se non auspicare l’acquisto di mezzi Stadler, tanto per bloccare il discorso sulla chiusura e ben sapendo di navigare a vista.
Ad Arvier, mentre attendevamo il treno in contromano, ho notato un vecchio spazzaneve; pensavo che questi vetusti mezzi, creati modificando delle lok elettriche, fossero ormai finiti negli alti forni; per un attimo ho pensato che fosse ancora in servizio .....lo stato mi fece pensare all’ accantonamento, se fosse ancora in servizio ci sarebbe da che preoccuparsi.
La stazione terminale di Prè Saint Didier dista pochi metri dal centro paese, l’unica struttura presenziata è un noto ristorante locale, presente al posto dell’ anziano “Buffet de la gare” .
Il binario finale tronco è molto corto, è possibile che una lok Bo Bo non abbia posto sufficiente, probabilmente è stato pensato per una lok a 2 o 3 assi  in forza all’infrastruttura . Trovo strano l’aver conservato il raddoppio al capolinea, in Germania in moltissime linee secondarie esiste ormai solo il binario semplice ....come nei plastici; oppure, se è presente il doppio binario, si opta per lo scambio unico all’ entrata.  Tutto sommato, trovo molto più intelligente la soluzione qui presente. L’ immobile della stazione è simile a quello di Morgex, munito di colonnati imperiali dà allo stabile un aspetto marziale; il giudizio su di esso è naturalmente opinabile .
Il piazzale esterno è appena stato rifatto, sul posto esistono diversi parcheggi gratuiti; chi volesse abbandonare l’ auto  e scendere con il treno si troverà agevolato
.
Sulla strada fra la stazione RFI e la fermata Savda si trova una vecchia barriera di un PL soppresso dove sullo sfondo si nota un casello ferroviario ora abitazione primaria o secondaria  in abbandono; la barriera si trova oltre la fine della stazione, verrebbe da pensare che in altra epoca il piazzale ferroviario proseguiva oltre, con un PL su di esso. Potrebbe pure essere un vecchio raccordo, ma non ho trovato nessun documento in tal senso.

Riassumendo: la Val d’ Aosta è un territorio di grande interesse con un potenziale enorme, non ho soggiornato abbastanza per verificare se esiste il problema di un’ eccessiva ricerca dell’ identità, come da noi in Ticino e nel Grigioni italiano ..... questo dal profilo politico. Sotto il profilo “tout court” spero vivamente nella non soppressione della rete ferroviaria, sia parziale che totale, poiché il danno sarebbe enorme ...

Vi ringrazio per la vostra attenzione, se qualcuno dovesse riscontrare considerazioni non esatte è pregato di farmelo notare contattando la redazione di TPLITALIA.IT.

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Didascalie foto:  001 - AOSTA staz RFI - treno per Prè Saint Didier  \  002 - Stazione di Saint Pierre  \  003 - Stazione di  Arvier spazzaneve fuori uso  -  004 - Stazione di  Arvier incrocio con treno per Aosta  \  005 - Stazione di Prè S. Didier- capolinea- treno per Aosta  \  006 - Stazione di Prè S. Didier- tronco finale  \  007 - Stazione di Prè S. Didier- capolinea con treno per Aosta, visto da altra angolazione  \  008 - Stazione di Prè S. Didier- notare le colonne della stazione  \  009 - Strada per la borgata - vecchia barriera al capolinea  \  010 - Prè S. Didier- fermata bus Savda.


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