RFI PIEMONTE: UNO SGUARDO ALL'AVVENIRISTICA STAZIONE DI PORTA SUSA Uno degli impianti ferroviari più importanti della città di Torino e sicuramente quello che ha maggiormente cambiato la propria fisionomia è proprio Torino Porta Susa, nata come seconda stazione cittadina, un tempo dotata di numerosi raccordi ed ora completamente trasformata in moderno impianto sotterraneo perfettamente integrato con la moderna metropolitana torinese ed i quartieri attigui senza più essere una cesura nel tessuto urbanistico della città sabauda. Forse facendo qualcosa di estremamente ordinario per i torinesi che “se la possono comunque vivere” ed osservare ogni giorno, proviamo a descrivere la storia dell’impianto moderno per coloro che magari capitano più raramente nella città sabauda perché magari semplicemente abitano a latitudini ben più distanti. L’impianto
di Torino Porta Susa visto in sezione come se fossimo in arrivo da sud,
dal Bivio Crocetta esattamente o meglio da Lingotto, DESCRIZIONE E NASCITA DELL’IMPIANTO MODERNO La stazione di Torino Porta Susa è una stazione ferroviaria della linea Torino - Milano e del passante ferroviario torinese. Sin dagli anni ottanta del ventesimo secolo, nell'ambito del progetto di interramento del passante ferroviario, venne prevista la sostituzione della stazione di Porta Susa con un impianto sotterraneo, situato a meridione della stazione storica, in modo da renderla fruibile per l'asse di corso Vittorio Emanuele II e per i servizi pubblici e privati che gravitano attorno ad esso, tra cui il PalaGiustizia ed il Politecnico. L'intenzione era quella di dotare la città di una nuova stazione principale, di tipo passante, utile in particolare per i treni ad alta velocità. La nuova stazione e l'area circostante rappresentano il tassello ingegneristicamente ed urbanisticamente più complesso del grande progetto di riassetto urbano denominato “Spina Centrale”. Il progetto della nuova stazione è firmato dalla società franco-italiana AREP, che ha vinto il concorso di progettazione redatto da RFI Rete Ferroviaria Italiana - Ferrovie dello Stato, gli autori dello stesso sono gli architetti Jean-Marie Duthilleul, Etienne Tricaud, Silvio d'Ascia e Agostino Magnaghi e alcuni schizzi del progetto sono visibili sul sito stesso di AREP. Dopo vent'anni di lavori di costruzione del Passante, il giorno 14 Dicembre 2008 sono stati inaugurati i primi 2 binari del nuovo impianto, numerati come 5 e 6, presso i quali sono stati attestati alcuni servizi locali per Chieri e Pinerolo in quanto accessibili ai treni solamente dal lato meridionale. Successivamente il 27 Settembre 2009, con l'apertura dei binari 3 e 4, è stato inaugurato il primo binario, direzione nord, del tratto di Passante tra Porta Susa e Torino Stura, con il conseguente spostamento di tutti i treni diretti ad est e nord, dalla vecchia stazione di superficie alla nuova stazione sotterranea. Un ulteriore passo successivo avviene il giorno 18 Ottobre 2009 ovvero quando è stata chiusa all'esercizio la stazione originale in superficie ed è stata aperta definitivamente la seconda canna del Passante. E’ importante ricordare che fino a questa data il nuovo impianto aveva ricevuto temporaneamente il nome di Torino Porta Susa Sotterranea, per distinguerla dal precedente impianto storico di superficie, sino a questo momento ancora in esercizio. L'impianto sotterraneo ha quindi assunto ufficialmente la denominazione di Torino Porta Susa ed ha iniziato ad essere servito anche dai treni in direzione sud. L'edificio della vecchia stazione è restato in funzione per l'accesso all'utenza, mantenendo tale funzione fino a quando è stato completato un accesso temporaneo della stazione sotterranea. Fino al 2011, l'accesso verso la metropolitana e il centro della città era possibile soltanto mediante un lungo tratto a piedi sui marciapiedi della vecchia stazione fino a raggiungere la stazione della metropolitana XVIII Dicembre; quindi è stata aperta al pubblico la nuova stazione denominata Porta Susa della linea metropolitana, la quale consente una interconnessione diretta tra le due infrastrutture. A fine 2012, il vecchio fabbricato di Piazza XVIII Dicembre ha cessato di ospitare le biglietterie che sono state trasferite in quello nuovo; a questo è seguito il progressivo trasferimento delle attività commerciali e degli uffici. Come atto conclusivo il giorno 15 Dicembre 2013 sono stati attivati i binari numerati 1 e 2, ove dal binario 1 si accede direttamente al livello “meno 2” della Stazione e ci si trova alla stessa altezza del mezzanino dell’omonima stazione metropolitana. Il nuovo fabbricato viaggiatori è stato costruito più a sud rispetto alla stazione precedente, in corrispondenza degli isolati che si snodano fra Via Cernaia/via Grassi e Corso Matteotti. In senso longitudinale, il fabbricato corre fra Corso Bolzano e Corso Inghilterra ed è attraversato, per mezzo di passaggi pedonali, da tre strade (Via Duchessa Jolanda, Via Susa e Via Avigliana), oltre che da quattro passaggi pedonali sopraelevati (“cavalconi”). Dopo aver ricevuto il "Premio Solare Europeo 2012", conferitole dall'Associazione Eurosolar per la volta di copertura con sistema fotovoltaico, il giorno 19 Novembre 2013 la stazione ha ricevuto anche il titolo di "Migliore stazione di grosse dimensioni UE 2013" organizzato da ERC European Rail Congress. Il costo totale della nuova realizzazione, interamente a carico di RFI, è stato stimato in 79 milioni di euro. Un’immagine aerea della nuova ed avveniristica stazione, a destra il Fabbricato Viaggiatori storico e preservato. QUALCHE NUMERO SULLA STAZIONE VERA E PROPRIA La struttura effettiva della stazione o quanto meno dell’ambiente di stazione (escludendo dunque per un momento la parte sotterranea composta dai 6 binari), creata come galleria longitudinale, in acciaio e vetro, è lunga 385 metri e la sua altezza varia dai 13 ai 19 metri. Grazie alla sua struttura semicilindrica, la vetrata, sfruttando un oculato gioco di luce, permette un'ampia e diffusa illuminazione del pavimento centrale e delle rampe d'accesso alle banchine; la parte alta delle vetrate è inoltre rivestita di cellule fotovoltaiche che consentono di produrre l'80% del fabbisogno di energia elettrica della stazione stessa. Si prevedeva che la realizzazione della nuova “stazione” (intesa come edificio od ambiente definibile come tale) potesse avere termine entro la prima metà del 2012, ma i lavori come da consueta tradizione italica si sono protratti più a lungo. La struttura è stata così aperta al pubblico "a blocchi", man mano che le strutture venivano completate. All'inizio del Dicembre 2012 il troncone principale è stato aperto al pubblico: in concomitanza, sono state trasferite le biglietterie dal vecchio fabbricato ed aperte le sale d'attesa. La “nuova” Stazione di Torino Porta Susa è stata inaugurata simbolicamente il giorno 14 Gennaio 2013 alla presenza del Presidente del Consiglio Mario Monti, dell'AD Trenitalia Mauro Moretti, del governatore della Regione Piemonte Roberto Cota, del sindaco di Torino Piero Fassino e di diversi Ministri della Repubblica. Nel mese di Febbraio 2014 sono stati infine inaugurati lo "scivolo", che consente l'accesso al livello -1 direttamente da Piazza XVIII Dicembre e l'attraversamento pedonale denominato "Duchessa Jolanda". In generale proviamo a riassumere e snocciolare alcuni numeri riguardanti l’impianto come inteso attualmente: tale struttura rappresenta un investimento economico di 79 milioni di €uro, la Stazione presenta l’impressionante lunghezza di 385 m (ce ne si rende conto soprattutto quando si attende il treno in banchina...) ed una larghezza di 30 metri (credo almeno il doppio se si considera la zona binari), per una superficie totale di 37.000 metri quadrati ove sono presenti 8.000 metri quadrati di aree di servizi tecnici e 7.700 metri quadrati di aree commerciali (oltre a 700 metri quadrati di Biglietterie) completati da 13.000 metri quadrati di aree pedonali interne al fabbricato, per il quale sono state utilizzate 3.000 tonnellate d’acciaio, sono stati installati 10 ascensori e 19 scale mobili di varia lunghezza ed infine sono stati realizzati 189 posti auto su 7.600 metri quadrati. ESERCIZIO FERROVIARIO E VINCOLI L’impianto di Torino Porta Susa è sostanzialmente disposto sul quadruplicamento in atto attualmente sino al punto in cui ha inizio da un lato la linea AV per Milano oltre Torino Stura, mentre dall’altro lato è possibile procedere con il Passante in direzione di Torino Lingotto e con la linea storica verso Torino Porta Nuova, sulla quale è presente il cosiddetto Bivio Crocetta che consente di dirigersi da un lato verso proprio Porta Nuova e dall’altro verso Torino San Paolo, lo scalo di Orbassano ed ovviamente Susa, Bardonecchia, il Frejus e Modane. In particolare l’asse di stazione di Torino Porta Susa dista 3943 metri da Porta Nuova e 1804 metri dal citato Bivio Crocetta, dall’altro lato il nostro impianto dista 8404 metri dal punto di origine della linea AV per Milano e 6992 metri da Torino Stura. Da quando la nuova stazione è stata attivata uno dei vincoli maggiormente importanti per la quale si è caratterizzata, finendo addirittura al centro della stampa di settore, è stato sicuramente il divieto di circolazione sulla linea e conseguente divieto transito nella stazione per il materiale diesel di qualunque genere (locomotori, automotrici ed autotreni), vincoli che ad esempio hanno imposto lo “spezzamento” dei treni diretti in Valle d’Aosta, elettrici sino ad Ivrea o Chivasso e diesel nelle tratte successive, motivazione tra l’altro per la quale ha avuto luogo la commessa dei “veicoli ibridi a doppia trazione” indetta dalla Regione Valle d'Aosta, vinta peraltro dalla svizzera Stadler. Curiosa la spiegazione ufficiale del divieto di circolazione da parte di RFI Rete Ferroviaria Italiana, che giustifica la presenza dello stesso divieto “a causa di problematiche ambientali” quando in realtà si presume possa esser legato all’impianto antincendio della Stazione, resosi già “famoso” nei primi giorni di attivazione. Un vincolo su una struttura sotterranea la cui presenza altresì ha di fatto posto fine alla circolazione di treni storici a vapore in direzione di Biella, Novara e Milano, almeno nella tratta sino a Torino Stura. La stazione intesa come effettivamente legata all’esercizio dispone come abbiamo visto di 6 binari interrati (disposti su 3 ambienti da una coppia di binari ciascuno) che giacciono sotto il sedime stradale dell'area compresa tra Corso Inghilterra e la vecchia ferrovia di superficie, con quattro ingressi pedonali alla stazione sotterranea identificati ognuno da una lettera (A, B, C, D) e distribuiti lungo tutto il tratto dei suddetti Corsi Inghilterra e Bolzano compresi tra la vecchia Stazione e Corso Vittorio Emanuele II.Tendenzialmente anche se non è del tutto sempre rispettato indicativamente i binari sono gestiti nel seguente modo: la prima coppia di binari 1 e 2 viene utilizzata treni del Servizio ferroviario regionale ed i treni Intercity e Frecciarossa (direzione Porta Nuova per il binario 1 e direzione Milano per il binario 2); la seconda coppia di binari 3 e 4 viene utilizzata per le Frecce Trenitalia, i treni TGV, i treni Italo (Alta Velocità), direzione Francia / Lingotto / Porta Nuova per il binario 3 e direzione Milano per il binario 4; infine l’ultima coppia di binari 5 e 6 (tuttavia quella ad esser stata attivata per prima) viene utilizzata per i treni del SFM Servizio Ferroviario Metropolitano, esattamente il binario 5 in direzione Pinerolo, Chieri, Asti, Fossano ed Alba mentre il binario 6 in direzione Chivasso, Rivarolo e Stura. Al momento attuale presso la Stazione di Torino Porta Susa transitano treni ad Alta Velocità come Frecciarossa e Frecciarossa Mille per Milano, Bologna, Firenze, Roma, Napoli e Salerno ma anche Verona, Venezia e Trieste, treni Italo di NTV Nuovo Trasporto Viaggiatori per Milano, Bologna, Firenze, Roma, Napoli e Salerno, non manca poi il treno TGV di SNCF SVI Italia per Parigi da un lato e Milano dall’altro, a seguire treni FB Frecciabianca per Milano, Verona e Venezia Santa Lucia, gli ormai pochissimi ICN per Salerno e Reggio Calabria via Milano, indi i ben più numerosi Treni Regionali per e da Aosta (con cambio solitamente ad Ivrea), gli ulteriori a frequenza oraria per Milano da non dimenticare infine l’importante SFM Servizio Ferroviario Metropolitano che vede transitare le linee SFM 1 per Rivarolo da un lato e Trofarello / Chieri dall’altro gestito anche con materiale rotabile di GTT Torino, SFM 2 per Pinerolo da un lato e Chivasso dall’altro, SFM 4 per Bra ed Alba (quest’ultima raggiunta dalla trazione elettrica solo da poche settimane...), SFM 6 per Asti ed SFM 7 per Fossano. E’ infine curioso segnalare che l’ultimo treno della giornata (“ferroviariamente” parlando..) è un RV 2000 da Milano per Torino Porta Nuova alle ore 2.05 mentre il primo treno della giornata ferroviaria risulta essere un treno della linea SFM 7 per Fossano alle ore 5.01, che anticipa per pochi minuti il paritetico RV 2000 per Milano Centrale, per i treni di un certo rango e degni di nota si segnala che il primo treno Frecciarossa transita alle ore 6.00 precise (9607 per Napoli Centrale) e l’ultimo servizio di alto rango risulta essere il Frecciarossa 9762 per Torino Porta Nuova delle ore 23.21. UN PICCOLO CAMEO SULLA STORIA DEL NOSTRO PAESE… A sottolineare il valore simbolico e il ruolo che la città di Torino ha avuto nell’unificazione italiana, è stata realizzata nella Galleria centrale della stazione una stele (osservabile nella fotografia soprastante) con inciso il Decreto Fondamentale dell’8 Febbraio 1848 alla base dello Statuto Albertino. Quest’opera fa parte del programma di intervento “I Luoghi della Memoria” promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri in occasione del 150° dell’Unità d’Italia. La nuova installazione dedicata a Carlo Alberto è di fatto un monolite in ferro nero e acciaio alto 12 metri collocato sull’asse del percorso lineare della stazione. I grandi campi dell’iscrizione sono realizzati con l’assemblaggio di lastre modulari in lamiera di ferro nero e contengono due scale di caratteri tipografici. Nel pieno della rivoluzione nazionale del 1848 si apre quindi l’era della Costituzione e dei Diritti civili, un monito interessante che ci ricorda quanto sia importante che il nostro paese debba restare unito, al tempo stesso ora unito proprio dal sistema Alta Velocità italiano che, oltre ai circa 1.000 chilometri da Torino a Salerno, include anche il Nord-Est e il Sud dello Stivale. Nelle fotografie è possibile osservare alcuni ambienti della Stazione, sia intesa come atrio sotto la stupefacente volta vetrata, sia gli effettivi binari di corsa. Le immagini sono state scattate durante alcuni passaggi in loco, in particolare quelli scelti ed allegati fanno riferimento soprattutto al 21 Aprile 2014 ma anche ad altre date come ad esempio il 9 Giugno 2013, 17 Maggio e 29 Agosto 2015 ed infine aggiungiamo alcune immagini ormai storiche colte durante la costruzione del grandioso manufatto, scattate in particolare il 20 Agosto 2004, 6 Giugno 2010, il 12 Giugno 2011.
|