CAMORINO: 14.04.2018 PORTE APERTE AL CANTIERE ALPTRANSIT Sabato 14 aprile 2018 si è tenuta, nel Cantiere Alptransit (portale nord Galleria del Ceneri) di Camorino-Bellinzona (Svizzera), la giornata "Porte Aperte"; l’evento ha riscontrato un significativo successo, con la presenza anche di visitatori provenienti dalla vicina Italia. Quando questa opera sarà terminata, l’asse ferroviario del San Gottardo non sarà più una linea di montagna; i pesanti treni merci potranno transitarvi senza cimentarsi con rampe, tornanti ed elicoidali. La galleria raccorcerà anche di molto il traffico regionale del Canton Ticino, Bellinzona e Lugano beneficeranno di un collegamento rapido, si spera a discapito del traffico autostradale ora al limite della sicurezza, causa l’alto numero di incidenti. Ovviamente ne trarrà profitto anche il traffico Regio Express da e per l’Italia unitamente ai classici collegamenti EC. Rimane comunque un grande interrogativo, la preoccupazione è legata al fatto che fra Lugano e Chiasso, sarà sempre la linea ottocentesca a sopportare tutta la mole dell’asse; anche pur considerando che molti treni merci transiteranno via Luino, liberando così l’asse Bellinzona – Chiasso, fra l’utenza ci si chiede come faranno a rientrare tutte le tracce previste. Ricordiamoci che Alptransit non è una linea AV, in Svizzera si è optato per una rete metropolitana veloce, basata sulle coincidenze fra il traffico a lunga distanza e quello regionale (autolinee comprese); se a questa scelta, dimostratasi vincente, bisognava anche aggiungervi i due assi di base (nord-sud / est-ovest) ad AV , lo sapremo fra qualche anno.
I visitatori venivano trasportati per 1 km nella galleria con una tradotta composta da una Lok ex OBB GCF + tre vagoni Umbau FFS. Si ritornava all’aperto a piedi attraverso l’altro tunnel, ove si trovavano alcune tavole tematiche.
L’apertura della galleria è prevista per il 2020, per Bellinzona cambierà molto, potrebbe anacronisticamente portare ad un isolamento della città, come sta capitando ora con Chiasso e Como, le quali se non opteranno al più presto per una stazione comune, vedranno i loro nomi apparire solo nei libri di storia.
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