TRIESTE TRASPORTI: UNO DEI PRINCIPALI FORNITORI ITALIANI DI BUS USATI Cara Trieste, come ti conosco bene! E pensare che non sono mai venuto a trovarti. Mi è bastato semplicemente salire sulla radiale nella mia città. E così ho imparato il nome della tua azienda di trasporto pubblico, la Trieste Trasporti. Ho conosciuto alcune delle tue zone, qualcuna con dei nomi curiosi e mai sentiti come Muggia, Prosecco e villaggio del Pescatore. Ho anche imparato qualche parola in sloveno, visti i cartelli bilingue. Leggendo il regolamento aziendale ho anche scoperto la linea tramviaria n°2. Insomma senza viaggiare fisicamente, mi sono trovato in un’altra città. Ma come è possibile a Cremona, semplicemente salendo sulla radiale, ritrovarsi a Trieste? Per chi non lo sapesse la radiale è l’autobus urbano a Cremona, come lo chiamiamo noi cremonesi. Per la cronaca, l’autobus extraurbano invece è la corriera. Ma la risposta alla domanda di prima è semplicissima: alcuni dei nostri bus, tra l’altro in servizio sulle linee principali, hanno svolto servizio in precedenza presso Trieste Trasporti. L’azienda friulana ha deciso di allinearsi a standard qualitativi europei, sostituendo i bus dopo soli 8-9, massimo 10 anni di servizio; infatti l'età media del parco macchine triestino è una delle più basse d’Italia. Tuttavia un autobus ha normalmente una vita di circa 20 anni. Quindi, saggiamente, anziché rottamare gli autobus, Trieste Trasporti li immette nel mercato dell’usato. Tramite alcune ditte specializzate nella compravendita di autobus usati, o direttamente tramite le altre partecipate del gruppo Arriva, gli ex Trieste Trasporti si sono sparsi in tutta Italia. Ne hanno approfittato società di piccole e grandi dimensioni, talvolta costrette ad un budget di spesa ridotto: acquistando veicoli ben tenuti d'età spesso inferiore ai 10 anni, rinnovano a loro volta il parco e sostituiscono mezzi di trasporto assai più datati ed inquinanti. A Cremona l’usato, insieme al prestito, è di moda dall’epoca KM. Durante la gestione AEM l’usato era impensabile, mentre al prestito si ricorreva in casi eccezionali. Ad esempio durante la 72ª Adunata nazionale degli Alpini, che ha avuto sede proprio a Cremona, nel maggio del 1999, come rinforzi alle linee ordinarie e alle linee speciali ci furono prestati bus da alcune aziende di tpl della Lombardia, tra cui alcuni “nuovi” Cityclass serie 4800 di ATM Milano. In casa KM i primi prestiti sono arrivati con l’introduzione della navetta del centro. Un servizio fallimentare di circolari che dovevano collegare la Stazione, il centro città, ed i parcheggi alle porte del centro. Per il servizio furono ordinati 4 Mercedes Benz Cito, che dovevano coprire esattamente i 4 turni macchina nei feriali, ed 1 o 2 turni macchina nei festivi. Alla partenza del servizio con l’orario invernale 2003/2004, ne fu disponibile subito solamente uno (la 86). Gli altri 3 Cito che mancavano (83-84-85) erano provvisoriamente rimpiazzati dai BMB M230 MU (75-76) ed MS (108). Per implementare provvisoriamente il parco macchine, arrivarono una serie di bus in prestito da altre aziende. La cosa curiosa erano naturalmente i loghi delle altre aziende, le velette provvisorie poiché non sempre erano caricati i codici delle nostre linee nei display, ma soprattutto le pubblicità e le informazioni sui servizi espletati, delle altre città naturalmente. Quelli che ho utilizzato di più, ed anche quelli che a Cremona hanno sostato più a lungo, erano i Cacciamali Europolis della Line. Ricordo uno che aveva come pellicolatura esterna la pubblicità del Centro Commerciale La Girandola, mentre un altro aveva al suo interno gli adesivi, con percorso e fermate, della linea interna al Policlinico San Matteo di Pavia. Passati i primi mesi di navette, a Cremona il servizio si stabilizza con tutti i nostri bus nuovi o meno nuovi. Ma all’avvicinarsi del Natale ecco che arriva uno strano Cityclass. È la 87, nata per Atac Roma, seguita qualche mese dopo dall’88, un altro Cityclass più nuovo rispetto al precedente, un mezzo espositivo pezzo unico. Tra l’altro la 87 monta sulla porta posteriore la telecamera prima installata sul filobus Volvo Mauri B59 matricola 27. Passa ancora qualche anno, e salvo sporadici prestiti per rimpiazzare le navette (i MB Cito sono mezzi un po’ troppo delicati), nessun nuovo arrivo. Una piccola parentesi l’ha fatta il MB Cito matricola 89. Si trattava di un acquisto errato, un quinto Cito di scorta da usare sulle navette. Purtroppo era il modello più lungo, ed in alcune vie del centro non passava. È stato relegato al servizio sul 4 Stazione-Ospedale e sul 2 festivo. Era un usato dalla Germania, ma la sua vita in KM è durata solo un paio d’anni. Eccoci all’orario invernale 2005/2006, e dopo tanti mezzi nuovi o presunti, abituati ad un certo design di modernità, arrivano degli strani autobus che ci riportano nel passato. Mai visti prima, a Cremona giungono degli Iveco Turbocity da 10m. Sono stati leggermente rinfrescati, hanno una livrea arancione brillante, e non c’è nulla in risalto della loro precedente azienda di provenienza. Scopriremo dopo che si tratta dei primi mezzi, di una lunga serie, ex Trieste Trasporti. Come tutti i mezzi da 10m, la loro principale occupazione è sulle circolari 5 e 15, sul 6/7 e come rimpiazzo su tutte le altre linee eccetto quelle che circolano nei vicoli del centro. Il primo Turbocity giunto a Cremona era la 90, ex TT 755, seguita dalla 91, ex TT 766. A distanza di alcuni mesi è arrivato anche il terzo Turbocity, matricola 92, ex TT 761. Quest’ultimo ha avuto la caratteristica di circolare a Cremona con le obliteratrici originali di Trieste, ed è anche quello che ha avuto una terza vita, presso un’altra azienda del gruppo Arriva. Infatti dopo TT e KM, il Turbocity 92 (ex 761), ha avuto un breve utilizzo anche presso SAB Bergamo. Al contrario 90 e 91 hanno avuto una carriera più lunga. Addirittura la 91 ha circolato fino all’orario invernale 2013/2014. Praticamente ha vissuto 13 anni in Friuli e 9 anni in Lombardia, per un totale di ben 22 anni passati in linea. Dopo questo modernariato si torna all’attualità con lo Sprinter matricola 93, ma dopo questo unico esemplare nuovo, arriva una mega fornitura di ex triestini. Compaiono due timidi BMB M230CU, matricole 94 e 95, rispettivamente ex TT 543 e 544. In un primo momento erano stati relegati al bus a chiamata Prenotabus, successivamente hanno fatto la loro comparsa anche sulle navette A-B e su quasi tutte le linee. Ma il grosso arriva con gli Iveco Cacciamali Europolis. Iniziano 97 e 98, seguiti poi da 96, 99, 39, 37, 38 e 40. Sono rispettivamente le ex matricole di TT 571 (38), 574 (99), 579 (39), 582 (37), 583 (40), 585 (96), 586 (97), 587 (98). Questo blocco di Cacciamali Europolis è servito, insieme ai due nuovi Cityclass da 10m matricole 35 e 36, a rimpiazzare tutti gli autobus da 10m ex AEM Cremona ancora circolanti, ovvero 4 Menarini 201/2 NU matricole 64-65-70-71, 4 Inbus U210FT-N matricole 66-67-68-69 e 2 Menarini M220NU matricole 72-73. I BMB M230CU ed i Cacciamali Europolis, a differenza degli Iveco Turbocity, salvo la pellicolatura o ripellicolatura esterna in arancione, all’interno non hanno subito camouflage. Sono ben visibili i diversi adesivi di Trieste Trasporti con le tariffe, il numero verde per le informazioni, il regolamento aziendale e lo schema delle linee a due tratte, che mi divertivo a riprodurre quando mi annoiavo a scuola. I due BMB ed i Cacciamali 96-97-98 inoltre sono entrati in servizio con i display originali triestini (con possibilità di inserire solo 3 caratteri alfanumerici), cosa assai scomoda per le linee cremonesi, che allora prevedevano diverse varianti. I Cacciamali Europolis hanno circolato praticamente su tutte le linee, spesso in sostituzione di autobus da 12m. Circolavano quando le linee avevano i numeri, circolano durante la numerazione in lettere, ed addirittura hanno ricevuto le nuove matricole unificate Arriva. Anche per loro si è prospettata una lunga carriera, addirittura più lunga in KM che in TT. In Friuli hanno lavorato per 8/9 anni, mentre in Lombardia per 13/14, circolando tuttora. Tra i superstiti vi sono le nuove matricole CU4035 (ex KM 37 ex TT 582), CU4036 (ex KM 38 ed ex TT 571), CU4037 (ex KM 40 ed ex TT 583), CU4038 (ex KM 97 ed ex TT 586). Insieme agli urbani, arrivano da Trieste anche alcuni scuolabus. Alcuni in prestito ed un paio proprio ceduti. Anche qui novità e curiosità per il parco macchine cremonese. In particolare uno scuolabus Iveco Cacciamali Tema 313, lungo 10m e con la possibilità di trasportare disabili, due assolute novità per la nostra città, e la livrea divertente con tante mele ed il nome “Melabus”. L’ultima perla triestina arriva in anni più recenti e si tratta di un unico ed ultimo MB Cito ex TT 1204, non di seconda, ma bensì di terza mano, visto che era nato per l’Austria o la Germania. Lo dimostra tuttora la prenotazione della fermata che recita “WAGEN HÄLT”. Insieme a questo Cito ne era arrivato un altro gemello, stavolta da ASF Como (ex 3156?), utilizzato come pezzi di ricambio per gli altri Cito. Il Cito Austrotedescotriestino in KM ha avuto la matricola 502 e circolato sulle linee D e L. Attualmente non si vede più in giro, presumo e spero sia stato demolito… Il settore extraurbano ha avuto anche questo qualche usato in circolazione, ma pochi bus rispetto all’urbano. I mezzi usati provenivano da SAB Bergamo, SAVDA Aosta e SIA Brescia. E poi ci sono il Mercedes O815 Sitcar Beluga ed il Volkswagen Crafter, usati sullo Stradibus, di cui non se ne conosce l’origine, ma che sono un usato sicuro. Viaggiando, sia fisicamente, sia grazie a www.tplitalia.it, ho scoperto che non siamo solo noi ad avere il vizio dell’usato triestino (o dell’usato in generale). Sappiamo tutti in che condizioni è il tpl italiano, e che purtroppo gli usati a volte sono necessari. Ma è davvero curioso notare i mezzi di Trieste Trasporti quali nuove livree vestono, o talvolta non vestono, portando i loro vecchi colori sociali in giro per l’Italia. Ho tracciato una mappa di tutte le aziende che si sono servite di questo canale dell’usato. Prima però vi do alcune indicazioni su come riconoscere un mezzo ex Trieste Trasporti, anche se è stato ben ripulito. Una prima nota distintiva, che si riconosce da fuori, sono i porta bandiere a V montati sopra il musetto. Dentro tra i particolari, oltre ad eventuali adesivi di ogni genere, sono la porta della cabina autista alta anti bora, gli specchi installati in corrispondenza delle porte (anche se sono presenti le telecamere), e gli indicatori di fermata prenotata posti sopra ogni porta. Come colori dell’allestimento il grigio/verde è quello più vecchio, rimpiazzato di recente dal grigio/blu. Ed ora il giro d’Italia e non degli ex Trieste Trasporti, naturalmente la lista non è completa al 100%, ma intanto di materiale ce n’è…: - AASS San Marino (BMB M240LU);
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