TFT
AREZZO: RITORNO DOPO UN ANNO AL PORTE APERTE DI AREZZO PESCAIOLA... Testo
e fotografie a cura di Alessio Pedretti
Nella giornata del 1 Giugno 2014 ad Arezzo è avvenuta una
simpatica iniziativa, una vera novità rispetto agli appuntamenti annuali ormai
consolidati: è stato organizzato un classico “Porte Aperte al Deposito
Ferroviario di Arezzo Pescaiola” di RFT Rete Ferroviaria
Toscana e TFT Trasporto Ferroviario Toscano (già LFI e
FSAS nel passato), struttura che non solo è stata aperta e resa accessibile al
pubblico ma al tempo stesso è anche diventata la sede per una Borsa
Scambio di Modellismo Ferroviario ambientata nel scenografico capannone
aperto del Deposito ed avendo come sfondo locomotive a vapore, elettriche e
diesel davvero uniche o preservate dall’azienda toscana dopo aver acquistato i
vari pezzi da FS Ferrovie dello Stato. L’evento è stato organizzato dal GFA Gruppo Fermodellistico
Aretino in collaborazione con RFT Rete Ferroviaria Toscana per
l’infrastruttura e TFT Trasporto Ferroviario Toscano l’operatore ferroviario
erede di LFI e FSAS, non senza dimenticare per l’iniziativa il patrocinio del
Comune di Arezzo e della ConfCommercio, vi è stata anche l’occasione di
realizzare un circuito vivo di modellismo in scala per il cui impianto,
sacrificato nello spazio, TFT ha ben pensato, prestandosi volentieri, di
spostare quattro locomotori esposti pur di far consentire ad un’Associazione
maggior spazio per il trenino in scala! Nel contempo sono state effettuate anche almeno 2 coppie di corse
con un treno a vapore composto da 3 vetture Centoporte ex FS e la locomotiva a
vapore 640 091 dirette a Badia al Pino e nella Valdichiana con apposita
sosta presso la Stazione RFT di Arezzo Pescaiola e percorrendo in una giornata
Festiva una linea solitamente non toccata da corse ferroviarie in tali giornate
L’ambientazione davvero insolita per una Borsa Scambio
Per l’occasione presso proprio l’impianto di Arezzo Pescaiola RFT-TFT è
stato esposto svariato materiale per lo più storico ma anche ed ancora coinvolto
nel quotidiano esercizio ferroviario garantito dal piccolo operatore ferroviario
aretino, capace di mantenere in vita dalla più anziana locomotiva a vapore sino
alla più moderna locomotiva elettrica E 464. In particolare di seguito viene
elencato il materiale ferroviario in dotazione a TFT Trasporto Ferroviario
Toscano ed in particolare il materiale evidenziato
in blu era sicuramente presente ed
esposto nell’impianto in occasione dell’interessante Porte
Aperte. Per l’esattezza, riprendiamo la tabella da un
precedente articolo e proviamo ad aggiornarla: - locomotore elettrico E.6,
costruzione LFI del 1950 usando un carrello motore del 1930, recuperato
esteticamente. - locomotori elettrici Edz
11/14, 4 unità, costr. iniziale Carminati & Toselli-CGE del
1924 per la Ferrovia Bribano-Agordo, acquisite da LFI nel 1958 ed in seguito
trasformate come segue: - Edz 11 (num. Lb1 dal 1924 al 1958, 004 dal 1958 al
1974, accantonata dal 1988), riportata come in origine Lb1 per esposizione
storica c/o Centro Minerario Valle Imperina, Agordo (BL) - Edz 12 (num. Lb2 dal 1924 al 1958), smontate e
cannibalizzata, riutilizzato il telaio per una nuova costruzione 1979/81 da
Fervet, livrea nera indi ricostruito monocabina livrea "Acquafresh". - Edz 13 (num. Lb3 dal 1924 al 1958), smontata e
cannibalizzata, riutilizzato il telaio per una nuova costruzione 1979/81 da
Fervet, livrea nera indi ricostruito monocabina livrea "Acquafresh". - Edz 14 (num. Lb4 dal 1924
al 1958, 005 dal 1958 al 1974), ripristinato esteticamente con livrea nera ed
adesivo "calimero" su fiancata. - locomotori elettrici Edz 17 e
18, costruzione LFI-Fervet-TIBB del 1979/80, livrea rossa, 17
cassa squadrata, 18 cassa poliedrica, ricostruiti come monocabina livrea
"Acquafresh". - locomotore elettrico E 626
006, ex FS, costruzione TIBB del 1927, ceduta a LFI nel 1980, ex
E 625 006, livrea nera sino anno 2004 c.ca. - locomotore elettrico E 626
223, ex FS, costruzione Breda del 1935, ceduta a LFI nel 1989,
abilitata tempo or sono a circolare su rete RFI. - locomotore elettrico E 626
311, ex FS, costruzione TIBB del 1937, ceduta a LFi nel 1989,
abilitata tempo or sono a circolare su rete RFI. - locomotore elettrico E.464 880, costruzione Bombardier
del 2010, utilizzato con 3 carrozze Vivalto, ricoverata ad Arezzo RFI - elettrotreni Minuetto ETT 21/24 "Elfo", costruzione
Alstom del 2005/06, regolarmente in esercizio - elettrotreni binati ALe 054 961-965-969, ex SNCB Belgio, costruz. BND La
Brugeoise-ACEC-SEM del 1956, 965 si presume presso OMS Porrena (AR), 969 a
Pescaiola ? - elettrotreni binati ALe 056
137-138-142-143-144-149, ex SNCB Belgio, costruzione BND La
Brugeoise-ACEC-SEM del 1956, ammodernati Milanesio nel 1999/2000, 143 unica in
esercizio (da verificare). - elettrotreni binati ALe 056 02-03-07, ex SNCB Belgio,
già ex GTT Torino ad Arezzo dal 12/2011, costruzione BND La Brugeoise-ACEC-SEM
del 1954/55, 07 accantonato Bibbiena - elettromotrici EBiz 7, 8 e 9, costruzione Reggiane-TIBB
del 1954, ammodernate da Fervet nel 1980/83, accantonate a Foiano. - elettromotrici EBDz 19 e 20, costruzione OMS-TIBB del
1929, ex 006 e 009 FTV Vicenza, cedute ad LFI nel 1982, accantonate in luogo
imprecisato. - elettromotrice E 623 100, ex
FS, ceduta ad LFI nel 1989, costruzione Breda-CGE del 1931/32, livrea
castano-isabella, unità gemelle 107, 607 e 622 mai arrivate ad Arezzo - elettromotrici E 624 009 e 012, ex FS, costruzione
Breda-CGE-OMN del 1932-35, cedute ad LFI nel 1980 e 1983, unità superstiti le
sole 009 e 012; 001 e 002 demolite per incidente. - motrice diesel D 341 1041, ex FS, ceduta ad LFI nel
1989, costruzione OM del 1961, livrea nuova bianco-blu-azzurra - motrice diesel D 341 1063, ex
FS, ceduta ad LFI nel 1989, costruzione Aerfer del 1962, livrea nera ritornata
ad Arezzo dopo 7 anni di mancato completamento revisione presso FERVET
Castelfranco Veneto (TV) - motrice diesel DI 183, ex
ferrovia mineraria Olanda, costruzione Werkspoor del 1957, recuperata
esteticamente ed esposta ad Arezzo Pescaiola - motrice diesel Ne 700 003, ex
FS, ceduta ad LFI nel 1992, costruzione LMS Derby del 1941, dopo il ritiro delle
truppe alleate radiata da FS nel 1984, ammodernata Fervet nel 1992. - locomotore diesel da manovra
C2, tipo imprecisato, probabile ricostruzione SACFEM – OMS
Porrena del ?. - locomotore diesel da manovra DE
51, tipo Kof, ex FTV Vicenza, costruzione Borsig del 1934,
ricostruzione Fervet nel 1985. - locomotore diesel da manovra 213
930, ex DB Germania 322 655, già ex DRG Ko 4170, in Italia dal
1978, livrea verde. - locomotori diesel da manovra 225 7068, ex FS,
costruzione Greco del 1961, acquisita da CLR Cooperativa Lavori Rigutino, a sua
volta acquisita da FS, attuale proprietà SALCEF Roma?. - locomotiva a vapore 640 091,
costruzione Breda del 1911, atta ed attiva per Treni del Sapore, proprietà Ing.
Di Giacomo-LFI. - locomotiva a vapore 640 095,
costruzione Breda del 1910, proprietà Ing. Di Giacomo-LFI. - locomotiva a vapore 740 329,
costruzione OM del 1921, proprietà Ing. Di Giacomo-LFI. - locomotiva a vapore 740 462, costruzione Henschel del
1922, proprietà Ing. Di Giacomo-LFI. - rimorchiata per elettromotrici EBiz 10, costruzione
Reggiane-TIBB del 1954, smotorizzata nel 1986, accantonata - rimorchiate per elettromotrici pBz 118, costruzione
Reggiane-TIBB del 1954, almeno 2 unità non pilota sicuramente accantonate presso
Lucignano o Foiano. - rimorchiate per elettromotrici pBz 131-132, costruzione
Reggiane-TIBB del 1954, utilizzate in composizioni con E 624. - carrozze Corbellini eBz 734 800, 803, 804, 851, 857
(pilota), 860 (pilota) ed eBz 735 852, - carrozze Centoporte Bz 27001, Cz 36892 e
39190 ed Az 10088 preservate atte per
effettuazione Treno dei Sapori su rete RFT - carrozza Tipo 1921 Bz 10088 ed Az
50805, preservata LFI-TFT-Nettunia Sud da data imprecisata - carrozza Salone S31 Treno
Presidenziale Repubblica Italiana, preservata LFI-TFT-Nettunia
Sud - carro Bagagliaio D 201 in
livrea castano, senza logo aziendale marcatura esatta 20 83 114 2 100-1 - carro chiuso 11-42
104 in livrea verde, senza logo aziendale, marcatura
esatta 20 83 114 2 104-3 - carro aperto a sponde alte L
402, marcatura probabile FSAS, da restaurare - carro aperto a sponde alte T
704, da restaurare - carro chiuso NB 7164 di
servizio in quanto dotato di pantografo, livrea gialla - carro cisterna con garitta
32-93-100, in livrea nera appena preservato, marcatura esatta
FSAS 42 83 329 3 100-30
Il Treni dei Sapori della giornata del 1 Giugno 2014 è
stato effettuato con la locomotiva a vapore 640 091 e dalle
carrozze Centoporte Bz 27001, Cz 36892, Cz 39190 nonché dal
Carro Bagagliaio D 201, tutti rotabili appartenenti alla
Società Nettunia Sud insieme ad altre 3 locomotive a vapore ed ad altre 4
vetture storiche.
Proviamo ora a fare una passeggiata sia tra il materiale esposto ad Arezzo
Pescaiola che tra quello incontrato nei pressi di Arezzo RFI durante le giornate
del 31 Maggio e 1 Giugno 2014.
Seguono le fotografie del
01.06.2014.
Sul famoso tronchino lato Roma di Arezzo RFI di notte viene ricoverato sia
materiale TFT che materiale TI impegnando entrambe lo stesso binario, posto e
considerato che nei giorni Festivi non viene effettuato servizio ferroviario da
parte di TFT Arezzo. Nei pressi di tale tronchino troviamo l’Elettrotreno Elfo
numero 24 della serie 21/24 curiosamente a Pescaiola non è stato esposto nessun
rappresentante di tale gruppo, probabilmente sparso tra Stia e Sinalunga. Tale
treno sosta su un tronchino ricavato in un’area della Stazione ove fino alla
Seconda Guerra Mondiale giungeva il binarietto a scartamento ridotto della
ferrovia Arezzo – Fossato di Vico, di cui parte del percorso venne poi
riutilizzata per la realizzazione della ferrovia FCU Sansepolcro – Perugia, ora
UM. |
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In Stazione ad Arezzo Pescaiola era presente questo binato belga ALe 054 in
teoria più ricoverato che esposto, revisionato e dotato della cosiddetta livrea
“Acquafresh”. Il problema è che su entrambe le testate non è presente una
marcatura mentre sulle fiancate, uguale da entrambe i lati, compare la matricola
054 – 9 che... lascia piuttosto esterrefatti, potrebbe trattarsi probabilmente
dell’esemplare 969. Completamente spariti (ma banalmente potrebbero esser stati
semplicemente spostati o ricoverati in altro impianto) i Binati Belga ex GTT
Torino, di cui non si è vista nemmeno l’ombra. |
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Presso il capannone incontriamo per la prima volta il piccolo locomotore C2
realizzato in data imprecisata probabilmente dalle realtà locali SACFEM di
Arezzo ed OMS Porrena (AR), da non confondersi con le ormai scomparse OMS di
Padova. Tale piccolo scatolotto probabilmente viene utilizzato per movimentare i
rotabili sul piazzale del Deposito, anche se per svolgere lo stesso compito sono
presenti almeno 2 locomotori tipo Kof, come d’altronde è facilmente intuibile
osservando lo sfondo.... Il piccolo “acquario” è la prima volta che riusciamo ad
osservarlo bene e da vicino in quanto assai timidamente non si era mai fatto
trovare nelle due uniche precedenti volte in cui abbiamo avuto modo di visitare
l’impianto. |
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Altra piccola sorpresa che incontriamo per la prima volta: dei 4 locomotori
serie 11/14 proprio il 14 non lo abbiamo mai incontrato prima d’ora in quanto in
questi ultimi anni, come da buona e pazza tradizione TFT, è stato sottoposto a
revisione generale con ulteriore modifica della cassa, dovrebbe essere l’unico
locomotore del gruppo ex SAIF Bribano – Agordo ancora attivo ad aver mantenuto
la bidirezionalità conservando le due cabine. Tale matricola è nota per il suo
soprannome “Calimero” tanto che addirittura, se notate, sulla fiancata è stato
persino apposto la sagoma del simpatico personaggio dei cartoni animati, sponsor
di una nota azienda di detersivi. |
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La borsa scambio è stata allestita sui binari interni sotto al capannone del
Deposito TFT in una cornice davvero straordinaria dato che alle spalle di un
modellino magari potevate trovare il suo corrispettivo in scala reale, in
particolar modo ad esempio nel caso dei locomotori E 626. In questa visuale è
possibile osservare in primo piano il locomotore E.6 realizzato internamente da
LFI nel 1960 recuperando un carrello motore, sulla sinistra invece compare il
“leone” elettrico E 626 006, acquistato addirittura sin dal 1980 e dotato di
livrea nera storica almeno sino alla seconda metà degli anni novanta del secolo
scorso. |
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Di buon mattino, a seguito dell’impossibilità di poter chiudere perfettamente
l’anello di binari in scala ridotta posato poco fuori la tettoia del deposito,
con un gesto veramente straordinario e fuori da ogni logica, TFT decideva di
spostare il locomotore diesel DI 183 dando maggior respiro ai rotabili ed al
piccolo circuito in scala. Per fare ciò i responsabili TFT hanno acceso il
locomotore Kof 213 930 il quale portandosi a spasso il locomotore E.6 ha
agganciato i locomotori diesel DI 183 ed elettrico EDz 14 arrivando a fare una
“tirata” di quattro rotabili. Ecco il momento in cui la coppia 213 930 ed E.6
inizia a spostarsi con una bella fumata sana... |
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Dopo qualche secondo la manovre precedente è compiuta, il locomotore 213 930
portandosi “appresso” il peso morto del locomotore E.6 provvede allo spostamento
dei locomotori LDz 14 e DI 183, quest’ultima fuori campo sulla destra, in tutto
quattro locomotori in una livrea nera splendida fiammante ma uno completamente
differente dall’altro secondo la classica logica pazzia dell’azienda aretina. Il
responsabile TFT si impegna nella manovra con tanto di camice bianco e cercando
una soluzione semplice e banale per una situazione che in altri “mondi” non
verrebbe risolta causa migliaia di complicazioni... mentali. |
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.Il piccolo Kof noto con la matricola DE 51 è un altro pezzo di storia preservato
da TFT: è stato infatti realizzato dalla Borsig nel 1934 ed in seguito ha
trovato spazio vitale presso FTV Vicenza, in seguito alla chiusura della rete
dei magnagatti (perdonatemi il tocco di realtà...) venne acquistato da LFI ed
ammodernato nel 1985 grazie anche alla collaborazione della solita FERVET di
Castelfranco Veneto (TV). Oggi è sopravvissuto e giusto quest’anno compie 80
anni esatti di vita, rara testimonianza ancora integra della nota e rimpianta
rete vicentina. Alle sue spalle il simile 213 930, di un anno più anziano e
risultante essere una macchina ex DB Germania. |
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Una macchina del tutto particolare, probabilmente unica in Italia è sicuramente
la DI 183 realizzata nel 1957 da Werkspoor come SM183 per una Ferrovia Mineraria
Olandese, venne acquistata dagli aretini nel 1988 e negli anni successivi
accantonata tanto che la incontrammo solo una volta in periferia ad Arezzo
presso un raccordo industriale. Ora la stessa è ritornata alla grande e persino
ridipinta con l’elegante livrea nera, è qui ritratta nel momento in cui è stata
spostata, sullo sfondo nella “colonna” compare il locomotore 213 930 che si sta
facendo carico della manovra. |
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Come sappiamo bene in quanto avendo analizzato per bene il settore delle “pazze”
composizioni di TFT (vedi precedenti mail) ad Arezzo sopravvive l’elettromotrice
E 623 100 da anni ricoverata presso l’impianto di Pescaiola in attesa di
revisione. L’aspetto buffo è che ad ogni nostro passaggio la ritroviamo sempre
in un angolo differente dell’impianto, tale macchina venne acquistata nel 1989
ed è accantonata almeno dall’anno 2002 in attesa di decisioni. Avrebbero dovuto
arrivare sulla rete toscana altre 3 elettromotrici E 623 le quali vennero
inviate alla FERVET ma non fecero mai ritorno. |
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Per la prima volta incontriamo anche il locomotore diesel D 341 1063, in passato
incontrato solo una volta al contrario del gemello 1041 sempre molto visibile,
entrambi ex FS ed acquistati successivamente da LFI. La motivazione è presto
spiegata: la 1063 per ben 7 anni è stata ospitata dalla FERVET di Castelfranco
Veneto onde effettuare una revisione generale. A seguito del fallimento
dell’azienda veneta la revisione non è stata portata a termine ed alcune
lavorazioni verranno completate direttamente ad Arezzo. In primo piano il
binarietto del circuito in scala la cui posa ha richiesto lo spostamento di due
locomotori utilizzandone altri due.... |
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Tra i veicoli meno noti è degno d’interesse questo probabile Carro Diserbante
32-93-100 che ha ricevuto la livrea nera ed è perfettamente splendente e sulla
quale è stata presumibilmente recuperata la numerazione e sigla FSAS (vedi
precedenti mail per la spiegazione della lunga diatriba LFI / FSAS durante gli
anni ottanta e novanta del secolo scorso). Lo stesso carro abbiamo avuto modo di
incontrarlo nel Luglio 2005 all’interno del deposito quando la cisterna in
realtà era colorata in un verdolino sul genere militare e con una fascia bianca
su cui era presente appunto la sigla FSAS Ferrovia Stia Arezzo Sinalunga. |
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Ad Arezzo RFI troviamo ferma la composizione costituita dalla locomotive
elettrica E 464 880 e da tre carrozze Vivalto, se vi ricordate esattamente la
stessa che incontrammo a Stia esattamente un anno or sono (vedi precedente mail)
quando risultava essere bloccata da mesi sulla parte alta della linea a seguito
di uno smottamento. Tale macchina è un esemplare unico in ambito TFT ed in
alcune occasioni si è presa in considerazione l’ipotesi di utilizzarla con un
treno che dal Casentino oppure dalla Valdichiana una volta giunto ad Arezzo RFI
possa proseguire sino a Firenze. Resta da vedere se mai accadrà una cosa del
genere... |
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In occasione della Giornata Porte Aperte ad Arezzo Pescaiola è stato organizzato
anche un cosiddetto Treno dei Sapori ovvero alcune corse con trazione a vapore
in questo caso destinate alla Valdichiana ed a Badia al Pino. Ogni prima
Domenica del mese in concomitanza con la Grande Fiera dell’Antiquariato di
Arezzo è stata tuttavia decisa l’effettuazione di questo treno speciale diretto
talvolta sulla linea per Sinalunga, talvolta su quella per il Casentino e Stia,
cercando di valorizzare qualche aspetto particolare del territorio in ogni
iniziativa. In testa al treno la 640 091 ormai centenaria in quanto realizzata
da Breda nel 1911, la possiamo osservare pronta a partire da Arezzo RFI, in
partenza da Arezzo Pescaiola e durante una breve sosta, gioia di grandi e
piccini. |
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Sempre ad Arezzo RFI possiamo osservare in vari momenti il convoglio storico in
sosta al binario 1 della Stazione, alcune vetture sono ritratte al mattino poco
prima della partenza verso Arezzo Pescaiola e Badia al Pino, la visione generale
del convoglio è invece del primo pomeriggio ovvero quando la locomotiva a vapore
si è staccata per breve tempo e per andare a fare rifornimento come minimo
d’acqua. Curiosamente ci si trovava nell’insolita situazione in cui nell’ambito
della Stazione RFI di Arezzo a poche decine di metri di distanza sostavano
vetture Centoporte ed uno dei recenti e modernissimi ETR 400 “Frecciarossa 1000” |
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Sempre ad Arezzo Pescaiola era possibile osservare il locomotore elettrico E 626
006 situato sotto alla tettoia del deposito insieme al gemello (o quasi,
potremmo dire) 223 mentre la terza unità in dotazione a TFT Arezzo, la 311 era
esposta in coda ad una lunga teoria di vetture e macchine preservate ormai da
anni, tra cui le vaporiere 740 329 e 640 095 di fatto di proprietà di un certo
Ing. Di Giacomo nell’ambito della società Nettunia Sud ed immatricolate
nell’ambito della flotta di LFI – TFT Arezzo. La stessa proprietà delle quattro
vaporiere è anche la padrona delle vetture Centoporte e Tipo 1921 conservate
sulla rete RFT-TFT-LFI Arezzo, ovvero carrozze originali FS acquistate da un
privato e dotate sulla cassa del pittogramma LFI pur mantenendo matricola e
serie. |
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Sempre a Pescaiole abbiamo potuto osservare altre due vetture sempre citate ma
mai osservate dal vivo: si tratta della Az 50805 una “Tipo 1921” simile alla Az
10088 entrambe di 1° Classe e regolarmente registrate con pittogramma LFI
tuttavia in stile FS al centro della fiancata laterale. Le due vetture non erano
visitabili nè erano in primo piano o facilmente raggiungibili tuttavia è già
stato un buon segno che siano state portate in città quando solitamente in
passato le avevamo incontrate sparse in varie Stazioni della rete RFT. E’ inteso
che potrebbe prevedersi un loro utilizzo se commercialmente decolla l’idea del
Treno dei Sapori. |
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La locomotiva Ne 700 003 è un altro grande pezzo di storia preservato da TFT
Arezzo, si tratta infatti di una macchina realizzata in Gran Bretagna da LMS
Derby nel lontano 1941, rimase in Italia come Ne 700 FS dopo il ritiro delle
truppe alleate e venne radiata dalle FS soltanto nel 1984, dopo di ché LFI ne
decise l’acquisto nel 1992 mandandola ancora una volta in revisione alla
consueta FERVET di Castelfranco Veneto. Passano gli anni e viene sempre
mantenuta e conservata anche se probabilmente non più funzionante. Il gruppo era
formato da 4 macchine, due vennero demolite e la terza è conservata essendo
tuttora accantonata in un angoletto della Stazione di Torino Ponte Mosca, in
quanto recuperata dal MFP dopo esser stata ceduta a privati.
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Concludiamo con un’altra novità inaspettata: proprio poco oltre la precedente
locomotiva troviamo la Carrozza Salone S31 del Treno Presidenziale della
Repubblica Italiana, a quanto pare acquistata in un momento imprecisato dalla
Società Nettunia Sud e poi preservata nell’ambito della rete LFI-RFT-TFT.
Difficile riuscire a ricostruirne la storia, sono presenti davvero pochissime
notizie. Si noti sul longherone la scritta “Repubblica Italiana” mentre sarebbe
proprio curioso scoprire come una vettura del genere possa esser stata ceduta ad
un privato immagino a scopo di preservazione. |
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Una semplice
raccolta di immagini che raccoglie 5 visuali di carri di diverso uso ed origine,
esposti presso Arezzo Pescaiola ed in diverse condizioni di preservazione.
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