Dunque il giro previsto per il Fiat 306 ha visto finalmente il blu liberarsi dal cemento di Brescia (non senza passare in mezzo ai lavori per la costruenda metropolitana...) per dirigersi verso Nave e Caino a nord-est, raggiungendo Odolo e Barghe con una strada tutta curve e con qualche tornante. Giunto oltre Barghe il "blu" ha potuto persino sostare in "Via del tram" così nominata grazie all'esistenza in passato della tranvia Brescia - Tormini - Vestone - Idro, una delle tante ex TEB Tranvie Elettriche Bresciane, aperta nel tratto sino ad Vestone nel 1887 e sino ad Idro nel 1917 in seguito alla presenza "molto vicina" del fronte italoaustriaco della Prima Guerra Mondiale. Tutta questa "abbondanza di tranvie" era retta da TEB Brescia con sede in quello che oggi è l'attuale deposito SIA e SAIA di Via Cassala in Brescia, visto che proprio per un anno scarso i trammini della Val Sabbia non videro la nascente sigla SIA nel 1935, essendo a loro volta scomparsi su tale tratta nel 1934.
Proseguendo, il rombante Fiat 306 Cameri si poteva così dunque specchiare nel Lago d'Idro, lago di origine glaciale posto a 368m s.l.m. al confine tra Lombardia e Trentino con una profondità massima di 122m, uno dei primi laghi naturali italiani ad esser stato regolato da uno sbarramento artificiale; il tutto giusto poco prima di inerpicarsi sulla Strada Statale del Passo di Crocedomini salendo ai 780m del caratteristico borgo di Bagolino, noto appunto per il "Bagoss" e per il locale Carnevale.
La stessa località è servita dalla linea G20 Bagolino - Vestone - Brescia, la quale vede solo 4 (quattro!) coppie di corse feriali dirette tra il capoluogo della provincia e quello del "bagoss", essendo privilegiato e consigliato invece il cambio a Vestone. Il ritorno, dopo un buon pranzo in compagnia (sarebbe interessante scoprire cosa possa immaginare una camerierina a spasso tra tavoli in cui si discuteva di Fiat 343 o 418, questa o quella linea, questo o quel veicolo; chissà cosa avrà immaginato...), è avvenuto invece più agilmente deviando da Vestone verso Vobarno, Rezzato e la Tangenziale Sud di Brescia, mentre la sera s'approssimava, giocando col fatto che era il primo giorno in cui tornava l'ora solare, arrivando ormai nella stazione di Brescia mentre ben altro blu aveva dipinto la volta del cielo.
Nelle foto alcuni momenti della giornata riguardanti la matr. 11 durante la scampagnata: a Brescia in compagnia della sorella "quattro" (Fiat 308 Padane del 1976, sempre di Giovanni Perati), sulla strada salendo da Caino verso Odolo; vicino alla "Via del Tram" tra Vestone e Lavenone; in riva al Lago d'Idro nei dintorni di Anfo, sui tornanti in salita nell'ultimo tratto verso Bagolino e nella Bagolino stessa; lasciamo uno spazio e non dimentichiamo invece il povero Fiat 309 L Padane "Albert Bus", a quanto pare abbandonato da tempo presso il deposito SAIA di Via Foro Boario a Brescia, una macchina comparsa viva ed attiva in occasione del "130° anniversario dall'apertura della linea ferroviaria Palazzolo - Paratico / Sarnico" [...], in cui fece una comparsa nel piazzale della stazione di Paratico.
Come sempre, un caloroso grazie va a
Giovanni e Nataly Perati per tutto il tempo ed impegno che dedicano a queste
iniziative, un buon connubio tra una gita fotografica, una scampagnata nel
verde, un ritrovo "ambulante" tra amici e... l'unica cosa che non si può
dire è... "a spasso nel verde non inquinando" visto che il Fiat 308 è nato
quando ancora si badava un pochino di più a certe cose e meno ad
altre!.