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ATM Messina: disavanzo record di 16 milioni e licenziamenti in vista
sintesi di Christian Bizzi; fonte dati: "Il Sole 24 Ore Trasporti" del 21 gennaio-2 febbraio 2008
L'azienda municipalizzata dei trasporti di Messina è arrivata al capolinea con un disavanzo di 16 milioni di euro e ancora ritardi per la trasformazione di SpA. Gli stipendi dei dipendenti sono bloccati ed è a rischio la tranvia della Alstom, inaugurata nel 2003 con fondi comunali, regionali e comunitari per un valore di 75 milioni di euro.
Il presidente Franco
Providenti, ex sindaco della città siciliana, ha fornito tutti i numeri in
rosso: il disavanzo, i debiti con i fornitori, gli interessi bancari, le
parcelle degli avvocati, i costi di esercizio troppo elevati e le spese per il
personale (702 addetti) che di solo di straordinario costano 2 milioni.
Il
problema dei conti in rossi è stato sollevato dal Commissario del Comune,
Gaspare Sinatra, che ha deciso di tagliare di 3 milioni il contributo annuo
previsto per l'azienda dei trasporti (bilancio di previsione 2008): 10,7
milioni, contro i 13,7 richiesti da ATM. La voce non condivisa dal Commissario
del Comune è quella degli straordinari dei dipendenti, imponendo così una
drastica riduzione: l'azienda messinese di conseguenza alla decisione ha
minacciato di sospendere il servizio del tram e di licenziare il personale;
ulteriore conseguenza, sindacalisti e dipendenti sul piede di guerra. Si spera
ora in un accordo che rappacifichi la situazione.
Il direttore Claudio Conte fa notare che il disavanzo è dovuto dal fatto che il Comune è unico socio e che i contributi comunali e regionali sono stati tagliati, infatti i chilometri del tram, 500.000 l'anno, non vengono conteggiati dalla Regione. Inoltre i costi del personale sono alti e il prezzo dei biglietti è basso, solo 0,50 € a corsa, il parco autobus è obsoleto con 75 mezzi funzionanti su 130 con 25 anni di vita. Ipotizza il direttore un probabile acquisto di veicoli di seconda mano da Trieste e Bologna dove i mezzi vengono dismessi dopo soli 7 anni di vita.
Ancora lontana invece
la possibilità di trasformare in SpA l'azienda e la creazione di un contratto di
servizio con la Regione.