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Parigi
vuole prendersi anche i tram di Firenze
sintesi di Christian Bizzi - fonte dati: "La Stampa" del 23 marzo 2008
L'ATAF, l'azienda pubblica dei trasporti di Firenze (l' 82% del capitale
è del Comune di Firenze) deve fare i conti con una crisi finanziaria pesante
e i pagamenti ai fornitori sono slittati dai 30-60 giorni di prassi a 120-180.
I sindacati stanno facendo di tutto per far si che l'azienda fiorentina
finisca in mani francesi, quelle della RATP, altro colosso che viaggia al ritmo
di 4 miliardi di fatturato l'anno e gestisce treni metropolitani, metropolitane,
autobus e tram nell'intera ragione di Parigi.
RATP vuole una bella fetta di ATAF; il numero uno della RATP, Bruno Lombardi,
spiega che se domani ci fosse una gara per una partnership, si batterebbero
per non lasciare il posto a nessuno. Della stessa idea i sindacati che
ritengono meglio i francesi per salvaguardare i posti di lavoro.
Nel
capoluogo toscano operano 3 società di trasporti: ATAF, LI-NEA e GEST (società
mista al 51% di RATP e al 49% di ATAF) che gestirà i tram che entreranno
in funzione nel 2009.
Il segretario provinciale della FILT-CGIL, Andrea Viciani
commenta: "Un pasticcio, con un'azienda sola avremmo un presidente, un
cda, un contratto aziendale. Le economie di scala terrebbero giù i costi
mettendo al sicuro i 1400 dipendenti di ATAF e i 180 di LI-NEA".
Se i sindacati sono dalla parte dei francesi, non è dello stesso parere
il Comune di Firenze. Il vicesindaco, Bepper Matulli, spiega: "Fare una
gara pubblica per arrivare alla fusione a 3 tra ATAF, LI-NEA e GEST e aprire
ai privati il capitale di ATAF non è facile. L'aggregazione potrebbe essere
funzionale, ma ci sarebbero problemi dal punto di vista degli assetti societari".
Inoltre va ricordato che ci sarebbe il problema di dare una quota azionaria
ai francesi e in che percentuale.
I sindacati attendono una decisione, mentre
il vicesindaco dice che occorre la volontà politica per creare le condizioni
di una fusione; per ora una cosa è certa, che verrà rimandato il tutto a dopo
il periodo elettorale.
Nel mentre l'ATAF continua a perdere colpi: negli
ultimi mesi i ricavi del gruppo sono scesi a causa del calo delle vendite
dei biglietti e inoltre c'è l'onere di un milione di euro di multe, comminate
dalla Provincia all'azienda, a seguito dei ritardi cronici degli autobus alle
fermate.