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QUASI FATTA LA FUSIONE TRA ATM MILANO E GTT TORINO
Articolo tratto dal quotidiano "La Stampa" del 24.10.2008
FATTA TRA GTT E ATM - LE
NOZZE A NOVEMBRE
Sarà il primo gruppo di trasporti pubblico italiano: produzione
da 1.217 milioni di euro
Salvo un colpo di scena, sempre possibile
quando c'è di mezzo la politica, il matrimonio fra GTT e ATM sarà annunciato
a metà novembre, giusto per dare il tempo a Chiamparino di tornare da un relativamente
lungo - viste le poche e solitamente brevi assenze del sindaco - viaggio all'estero.
Nei palazzi coinvolti nell'affare del quale nascerà il primo gruppo di trasporti
pubblico italiano e il nono a livello europeo si stanno liberando le agende
per poter partecipare all'immancabile annuncio che faranno Letizia Moratti e
Chiamparino.
"In ogni caso - spiega chi ha seguito la trattativa in
prima persona - da quel momento ci aspettano mesi di lavoro per far diventare
realtà ciò che in questo momento è solo una teoria". Teoria elaborata dallo
steering committee che ha concluso i lavori lunedi pomeriggio con la consegna
ai due sindaci dell'ultima ipotesi di progetto industriale (ormai acquisito
da settimane) e di governance, l'argomento più spinoso sul quale hanno lavorato
soprattutto gli advisor legali, lo studio Benessia per Torino e Bonelli per
Milano.
Com'è noto la strada imboccata è quella seguita per arrivare a Iride,
dove i piccoli genovesi dell'Amga si unirono ai grandi torinesi di Aem.
Solo che questa volta i rapporti di forza sono ribaltati: la torinese GTT
è la piccola, la milanese ATM è quella grande. Così come accaduto con Genova,
per dare pari poteri alle due città s'è deciso di creare una finanziaria dove
siederanno 4 rappresentanti, due di nomina torinese e due di nomina milanese,
e dove le azioni sono metà per uno. Dalla finanziaria dipenderà un'altra società
dove il maggior peso economico di Milano verrà compensato con 3 membri sui 5
previsti e l'importante carica di amministratore delegato assegnata ai lombardi
- quasi certamente l'attuale numero 1 di ATM Elio Catania - mentre quella di
presidente andrà a un torinese. Dalla newco dipenderanno le due società operative,
cioè quelle che gestiranno il servizio vero e proprio a Milano e Torino, le
attuali GTT e ATM che saranno governate ognuna da un CdA dove la nomina dei
presidenti sarà prerogativa dei due sindaci e quella dei tre più tre consiglieri
della newco.
Dicevamo di "colpi di scena". A Milano sono note le
diatribe interne alla maggioranza, in particolare tra Forza Italia e la Moratti,
e le strumentali ripercussioni sulla trattativa ATM-GTT. Anche a Torino le ostitilità
più insidiose arrivano da settori che sostengono Chiamparino. In particolare
dal Pd dove c'è chi teme di perdere il poter rappresentato dal governo degli
otre 5 mila dipendenti e chi, invece, vuole solo avere maggiore chiarezza sulla
strategia perseguita dal sindaco nel delicato campo delle partecipate. Altre
resistenze arrivano dal corpaccione di GTT dove già si lavora per salvare il
salvabile. Accanto alla società operativa, ne nascerà un'altra dove Palazzo
Civico accumulerà le infrastrutture di cui è proprietario e che affitterà -
come già avviene oggi - alla nuova GTT: binari, depositi, linee aeree, parcheggi
in struttura.
L'obiettivo è quella di renderla appetibile per un investitore
istituzionale come la Cassa depositi e prestiti che, una volta entrata con propri
capitali, potrebbe ad esempio permettere al Comune di fare investimenti in campo
infrastrutturale - la ragione sociale della Cdp - senza sforare il patto di
stabilità. Se, invece di lasciarli nella società operativa, si caricheranno
sulla nuova società "Infrastrutture" anche o dipendenti, per magari
continuare ad avere un ricco orticello elettorale, l'appetibilità sparirà insieme
con l'investitore.