SGM LECCE: TRA GLI URBANI DI AZZURRO VESTITI E "SPIDERMAN", LA FILOVIA NATA ORFANA...
Testo e fotografie a cura di Alessio Pedretti

Spingiamoci nel capoluogo del Salento e ci troveremo a Lecce, una piccola perla di città d’arte ove risiedono 90.000 abitanti, ultima Provincia del Tacco d’Italia. Lecce è giustappunto il capoluogo di Provincia più orientale d’Italia ed è capofila di un’area vasta che raggruppa 31 Comuni e ben 425.000 residenti, è nota per la sua Università, per la sua stupenda Piazza del Duomo e per alcune Chiese che sembrano persino realizzate in “pizzo” tanto che spesso viene definita la “Firenze del Sud”. La città venne fondata probabilmente da popolazioni dell’Illiria (parte dell’attuale penisola Balcanica) anche se una leggenda vuole che sia stata fondata subito dopo la distruzione di Troia. Dopo il consueto arrivo dei Romani e relativa evangelizzazione della zona, Lecce ha visto passare Greci, Ostrogoti per poi rimanere sotto il dominio dell’Impero Romano d’Oriente per oltre cinque secoli e veder tornare Greci e nuovamente “subire nel bene e nel male” i transiti di Saraceni, Longobardi, Ungari, Slavi, Normanni, Svevi, Angioini e persino Austriaci. Dotata di un centro storico stupendo ed attrattivo ormai anche per un forte turismo straniero (magari abbinando il tutto ad un soggiorno caratteristico in Masseria...), Lecce rimane particolare per i suoi resti romani, le Chiese stupende nonché per la sua cucina (come non dimenticare i famosi Pasticciotti, Zeppole e Mustazzoli o ancora “lu purpu alla pignata” o tipi di pasta dal nome insolito come i “minchiareddu”...). Tra i personaggi famosi leccesi basterebbe citare Tancredi di Lecce, Re delle Due Sicilie nel 1100 e dintorni, il Patriota e letterato Castromediano vissuto nel 1800 mentre per il Salento in generale si possono citare Nicola Arigliano e Carmelo Bene per il Teatro e la Canzone ed ovviamente non si può non citare il grande Statista Aldo Moro essendo nativo di Maglia, il quale farebbe sfigurare qualsiasi politico attuale di qualsiasi colore esso sia.

SGM CURA IL SERVIZIO URBANO...

Il servizio urbano è in carico ad SGM Lecce, insolito acronimo traducibile esattamente in Società Gestione Multipla, azienda nata nel 2000 e costituita da una insolita ed altrettanto rara situazione in cui il 51% della proprietà è in carico al Comune di Lecce ed il 49% è invece affidato a dei privati (tra cui il 40% ad IGECO S.r.l. impegnata nella realizzazione di opere stradali, porti e servizi ambientali). Compito di SGM è quello di gestire il Trasporto Pubblico Urbano, la rimozione delle auto e relativa sosta tariffaria, la manutenzione semaforica e la segnalazione stradale oltre ovviamente ha in carico la “questione filoviaria” che vedremo a parte mel prossimo capoverso. SGM gestisce circa 70 veicoli (tra cui 12 filobus) percorrenti quotidianamente una rete di 183 km, per il resto a quanto pare è estremamente difficile trovare una Carta dei Servizi comprendenti ulteriori dati quali il numero esatto di dipendenti, di veicoli e tutta una serie di dati solitamente presentati dalle aziende in tale documento.

Il servizio urbano di Lecce prevede una numerazione da “grande città” essendo presenti “cifre alte” tuttavia in realtà possiamo incontrare 15 linee urbane feriali (numerate da 21 a 35 più una FR Bis Frigole) e 6 linee urbane festive (numerate da 11 a 16), la rete è sostanzialmente rappresentata da una serie di linee di forza aventi una frequenza inferiore ai 30 minuti (linee 27, 28, 29 in parte trattasi proprio della rete filoviaria) e da una serie di linee minori aventi una frequenza oraria o addirittura un numero limitato di corse (linee 22-26-33-34-35). Curioso il caso della linea 27 divisa in due servizi particolari, la linea “27 Esatta” e la linea “27 Express”, diretta al Polo Universitario EcoTekne e destinata a diventare ben presto filoviaria.

Il parco autobus di SGM Lecce è oltremodo semplice da analizzare: gli unici veicoli presenti sono immatricolati nella serie 100 utilizzando le sole matricole pari, in breve sono presenti i BMB BredaMenarinibus M 230 MU ormai in secondo piano e destinati al servizio feriale, non mancano.i Mercedes O 520 Cito i quali risultano esser ancora ben attivi svolgendo gran parte del servizio (a differenza di molte altre realtà italiane ove sono stati dismessi), a seguire gli Scania Omnicity tra cui 12 esemplari New  tradizionali e 3 esemplari “old” alimentati a metano CNG ed infine appena 4 esemplari BMB BredaMenarinibus Avancity LU CNG, il tutto per non più di una cinquantina di veicoli a cui bisogna aggiungere i 12 veicoli filoviari Van Hool A 330 T New serie 001/012 impegnati abbastanza scarsamente nel servizio filoviario, non ancora completamente attivato.

Si allega bozza in file Excel del parco bus di STP Brindisi, abbastanza completa e realizzata su quanto raccolto sinora, in base a osservazioni dirette ed indirette.

E LA FILOVIA ORFANA DAI MILLE RISVOLTI E PROBLEMI...

La storia del filobus a Lecce è tutta particolare, innanzitutto è una realtà che storicamente non ha mai avuto una rete filoviaria nel passato ma solo l’attuale moderna (caso più unico che raro in Italia...), ed in secondo luogo poiché come ogni cosa pubblica italiana quello che si poteva realizzare in pochi mesi è stato trascinato e rovinato per interi anni affidando un colore politico al progetto ed ostacolando qualsiasi motivo di ottimizzazione e miglioramento, incentivando completamente lo spreco di denaro pubblico. I primi progetti di un filobus a Lecce erano legati alla Legge 211/92 per un finanziamento in seguito alla quale nel Dicembre 2000 venne ipotizzato un sistema di trasporto ecocompatibile ed elettrico per il centro storico di Lecce, puntando le antenne verso sistemi analoghi allo STREAM di Ansaldo, nel frattempo naufragato a Trieste. Mentre il Comune di Lecce stanziava finanziamenti andando a sottrarli ad altre “variabili” del proprio Bilancio (da cui l’accusa che il filobus costringeva a tralasciare strade, fogne, scuole etc etc), curiosamente nel Luglio 2003 si concretizzava il progetto di 3 linee filoviarie per un totale di 25 km di rete tra cui 19,5 km con un “imprecisata linea di contatto” e 5,4 km in marcia autonoma. Le 3 linee avrebbero dovuto ricevere i numeri 1, 2 e 3 rispettivamente ora divenuti 30-31 per la 1, 27 per la 2 e 29 per la 3. Nella fattispecie (vedasi mappa) queste erano e sono le linee ideate dal piano ed in parte per ora messe in atto:

Linea 1 Stazione – Circonvallazione – Stazione poi diventata linea 30/31 di 13 km, 33 minuti di percorrenza
Linea 2 Porta Rudiae – EcoTekne poi diventata
linea 27 di 8,2 km, 29 minuti di percorrenza (ancora da attivare a tutto Aprile 2014)
Linea 3 Stazione – Centro – Stazione poi diventata
linea 29 di 5,2 km, 24 minuti di percorrenza.

Nella Primavera 2004 viene approvata la gara d’appalto e misteriosamente si viene a scoprire che, in seguito ad una serie di avvenimenti (il fallimento dell’idea STREAM di Ansaldo a Trieste ed il cambio di governo...), l’impianto in progetto è mutuato in uno puramente filoviario tanto che nell’Aprile 2005 viene aggiudicata la gara vinta da una ATI costituita da Sirti, Imet Spa, Vossloh e Van Hool per i veicoli. I lavori iniziano nel Gennaio 2006 con tanto di benedizione vescovile e dopo qualche tempo i leccesi iniziano a capire che ci saranno molti più “pali” del previsto e che improvvisamente dai fantomatici sistemi innovativi si è passati ad un più comune e consueto filobus! Senza cambiare alcuna cifra negli importi di spesa!. Sostanzialmente, leggendo giornali ed osservando un’interessante inchiesta reperibile anche in rete, è come se Lecce si svegliasse nel 2005 con un sistema filoviario a quanto pare “imposto da Roma e dalla Comunità Europea” ed il cui progetto è stato approvato da Consiglieri ed Assessori a occhi chiusi quando le prime ruspe già calavano i primi pali!.
I lavori poco a poco procedono ma per una serie di svariati motivi (i lavori a quattro rotatorie, stop imposti dalla Sovrintendenza ai Beni Culturali, l’individuazione di un Direttore d’Esercizio, la Formazione del Personale Viaggiante, il ridisegno di alcune mensole per la linea aerea, il traffico che ostacola i cantieri e persino la eccessiva pioggia!!) si avranno ben
quattro proroghe di fine lavori almeno sino al 2010 e dopo anche citazioni per danni tra Comune di Lecce e l’ATI avvenuta nell’Autunno 2010. Arriveremo dunque dopo oltre 1200 giorni di ritardo infine al 12 Gennaio 2012 per assistere ad una effettiva inaugurazione dell’impianto attivando la linea circolare 30-31, già ex linea 1 del Progetto. Dopo oltre 1700 giorni di attesa partiva così un servizio filoviario nato orfano in quanto disertato dai politici i quali invece parteciparono numerosi alla pre-inaugurazione dell’anno 2007, abbandono e diserzione nel 2012 causato guarda caso anche da indagini della Procura a seguito di lavori di subappalto affidati ad imprese locali legate a questo o quell’ex assessore.
L’impianto filoviario leccese si trova così ad iniziare a lavorare in una realtà per la quale è stato sovradimensionato, ove i filobus rimarranno sempre vuoti se non viene stabilito che la filovia sia la linea di forza principale, risultando essere un sistema più sentito come imposto che voluto, dato che il 74% dei leccesi ritiene che il filobus creerà più problemi al traffico piuttosto che risolverli!.
Sostanzialmente a progetto concluso nel caso di Lecce si dovrebbe trattare di una
rete filoviaria di 28 km con 12 vetture filoviarie (con 6 sottostazioni ed 848 pali posati di cui 189 a doppia mensola), al momento attuale vengono esercite 2 delle 3 linee filoviarie previste e sono presenti almeno due tratti in marcia autonoma, oltre ovviamente all’uscita e rientro dal deposito di Via Perulli, impianto completamente distaccato dalla rete filoviaria e completamente differente rispetto alla sede e deposito autobus di SGM Lecce. Una terza linea (l’originale linea 2, attuale linea 27 Esatta e 27 Express) dopo esser pronta da diverso tempo come impianti (seppur distaccati come bifilare a Porta Rudiae) dovrebbe essere attivata a breve e diretta ad EcoTekne, il Polo Universitario del Salento ed anche in questo caso è prevista una zona a marcia autonoma ed in particolare l’ultimo tratto nei pressi della sede universitaria ed all’interno del Campus in oggetto.

Tutte le fotografie sono del periodo dal 26 al 28 Aprile 2014.
 

Ed ecco finalmente il primo fantomatico incontro con il povero filobus di Lecce, nato come STREAM, retrocesso a filobus, non voluto dai cittadini (gli stessi che lasciano le auto in sosta sulla corsia riservata...), gonfiato e rovinato dai politici ed infine criticato a più non posso: la matricola 005 è un classico Van Hool A 330 T New appartenente alla serie 001/012 ovvero 12 macchine per un servizio che ora si svolge su due sole linee spesso interrotte per diverso tempo causa potatura alberi o altri argomenti di scevro interesse. Lo stesso conducente avrà da ridire per la fotografia, seduto probabilmente su qualcosa che “scotta” e che invece dovrebbe essere un pregio per la città (brutta trasformazione per cui bisogna ringraziare i politici...)

I filobus vengono ricoverati in una apposta struttura situata dall’altro lato della città rispetto al deposito SGM e situata non lontana dal capolinea City Terminal (indicato con una freccia sulla mappa della rete allegata a questo messaggio), distanza che i veicoli effettuano in marcia autonoma così come l’ultimo tratto di percorso nei pressi di Piazza Carmelo Bene, con tanto di sosta al capolinea effettuata priva di bifilare. All’interno del deposito è possibile osservare le matricole 004, 009 e 010, è curioso il soprannome affidato al filobus dai leccesi ovvero “Spiderman” generato infatti dalla comparsa del bifilare e di oltre 800 pali in una città che storicamente non ha mai avuto una rete di filobus.

Sempre in deposito è possibile osservare le matricole 004, 006, 007 e 009 in sosta quando ormai si parla di attivazione della terza linea, già ex linea 2 e sostitutiva dell’attuale linea 27 ora suddivisa tra 27 Esatta e 27 Express. Se fossimo un paese serio da anni dovremmo veder circolare ogni giorno 11 veicoli ed un 12° verrebbe mantenuto di scorta proprio in questo deposito, sito che è stato uno degli elementi che è andato a generare una delle quattro proroghe per ritardo lavori richieste tra il 2007 ed il 2010. Da ricordare che filobus dello stesso modello stanno effettuando prove e pre-esercizio anche a Bari, come vedremo.

Nella giornata di Sabato 26 Aprile 2014 i filobus circolanti su strada risultavano essere almeno 3 su 12 disponibili, potremmo dire un po’ pochini... dopo aver speso 22 milioni di Euro e impiegato 7 anni per avere un impianto per la quale anche ad esser buoni e particolarmente lenti avremmo potuto un terzo del tempo, non vi pare ? La matricola 003 sosta in Piazza della Stazione come linea 29 in questa bella immagine serale dopo un veloce acquazzone. Da ricordare che i colori interni ed esterni del filobus vennero decisi dal Sindaco del tempo, alias Ministro delle Risorse Agricole alias Eurodeputato e Senatrice essendo passata da poco più di un mese a Fratelli d’Italia. Ai più informati l’ardua sentenza ed il cognome...

Tra la storia della filovia ed i noti e numerosi Mercedes O 520 Cito e Scania Omnicity, a Lecce sono giunti sottotono nell’anno 2009 almeno 4 esemplari BMB BredaMenarinibus Avancity LU CNG serie 194/200 (sole matricole pari) tra cui la 198 osservata in sosta presso l’Autostazione cittadina detta anche City Terminal, presso la quale effettua capolinea la linea filoviaria 29 transitante per il Centro Storico e diretta in Stazione. Molto poco coerentemente con quanto si era detto a favore del filobus, tra il 2007 ed il 2009 sono giunti 7 autobus alimentati a metano CNG tra cui 3 Scania Omnicity e 4 BMB Avancity, i quali insieme agli ibridi Mercedes O 520 Cito ed ai filobus dovrebbero far di Lecce una delle città ove il trasporto pubblico inquina pochissimo. Seeee, sulla carta....

SGM Lecce sembra non aver mai abbandonato i Mercedes O 520 Cito, presenti in azienda in ben 17 esemplari consegnati nell’anno 2002, altro fantomatico veicolo che non ha mai avuto un futuro deciso e convinto ma solo una vita di stenti con numerosi e pesanti accantonamenti precoci. La serie è costituita dal gruppo 118/150 (sole matricole pari), possiamo osservare la matricola 148 nei pressi della Stazione Ferroviaria e la matr. 118 in sosta nei pressi di un piazzale che banalmente i leccesi definiscono City Terminal ove basterebbe solo un poco più di tecnologia al servizio del passeggero visto che tra posizione, corrispondenza con i servizi urbani e parcheggio per auto private potremmo dire quasi che la situazione non è male. Basterebbe solo qualche servizio e tettoia in più...

Tra il 1996 ed il 1999 Lecce ricevette 9 esemplari BMB BredaMenarinibus M 230 MU serie 100/116 (sole matricole pari) i quali ora risultano essere i veicoli più anziani in esercizio per conto di SGM Lecce. Ne incontriamo uno utilizzato per un servizio particolare, si tratta della matricola 112 (tra l’altro ritargata EH 180 ES)  osservata in pieno centro storico ed utilizzata come probabile “camerino improvvisato” per attori di strada o teatrali nei pressi del Teatro Paisiello situato nei dintorni di Porta Napoli, osservabile sullo sfondo. La particolare luce è il frutto di una illuminazione a fondo rosso particolarmente forte e situata alle nostre spalle, realizzata proprio in occasione dell’Evento Teatrale.

A Lecce negli ultimi 7 anni, esclusi i filobus sono giunti solamente i già citati BMB Avancity LU CNG, per il resto ci fermiamo ai 12 esemplari Scania Omnicity New serie 164/186 (sole matricole pari) dell’anno 2007 ed ai 3 parenti Omnicity CNG serie 188/192 (sole matricole pari) dotati ancora di vecchio musetto. Scania non ha avuto molto successo in Puglia in quanto ad eccezion di Lecce è rimasta limitata ad alcuni casi sporadici come la piccola pattuglia di Centra a San Giovanni Rotondo (FG), uno snodato di STP Bari e ben poco altro. Incontriamo la matricola 170 in Stazione impegnato sulla linea 26 per Villa Convento.

Proprio nei pressi del City Terminal incontriamo il Mercedes O 520 Cito matr. 150 impegnato sulla linea 22 durante un breve acquazzone mentre alle sue spalle sosta in marcia autonoma il filobus matricola 003 impegnato sulla linea 29, diretta in Stazione attraverso il centro città. Sullo sfondo fuori campo a sinistra il già citato piazzale considerato Terminal o Autostazione, non malaccio come posizione e servizi offerti in termini di collegamento con la città e parcheggi per auto private, un disastro invece in termini di comfort ad esempio in caso di pioggia oppure la stessa posizione del servizio diretto all’Aeroporto di Brindisi curato da SEAT Lecce, situato dall’altro della strada e privo di collegamenti pedonali, figuriamoci poi con le valigie, in questo paese manca sempre giusto quel poco che...

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